Lettera aperta al “primo cittadino”
Al Sindaco del Comune di Tuscania
Durante la seduta del Consiglio Comunale del 30 luglio abbiamo appreso che il servizio mensa per gli anziani È STATO CHIUSO!
Proprio quel servizio che doveva “garantire inclusione e prevenzione, perché monitorando le problematiche di disagio degli utenti e intervenendo tempestivamente, permetteva agli anziani di rimanere nella loro casa e al Comune di risparmiare parecchi soldi per case di riposo, RSA, ecc.”!
Gli utenti sono stati “consigliati” di rivolgersi ad alcuni esercenti privati per farsi fornire i pasti, poi verranno rimborsati per una parte, stabilita dal Comune, a seconda delle condizioni di servizio di cui usufruivano precedentemente.
Ovviamente molte sono state le domande poste dai consiglieri di minoranza, poche e poco chiare le risposte….
In Consiglio Comunale, infatti, lei ha affermato che la recente chiusura della mensa e trasformazione del modo in cui verrà erogato il servizio per un periodo, erano state elencate e esplicate in una delibera di giunta pubblicata il 30 luglio e verificabile nell’albo, ma l’unica delibera esistente inerente il Consorzio è la n 136 del 26.07.2016 - ATTO D’INDIRIZZO, pubblicata il 2 agosto- molto generica, potremmo dire quasi superflua, e che non nomina affatto la mensa per gli anziani.
Ciò non ci stupisce, siamo abituati a pubblicazioni tardive, delibere la cui pubblicazione è ancora sospesa, basta aprire l’albo pretorio online e guardare i numeri degli atti, molti posti sono vuoti e mancano provvedimenti anche datati!
A questo punto chiediamo una pronta, dettagliata e rigorosa risposta alle seguenti domande:
- con quale delibera o atto amministrativo ha disposto la chiusura della mensa, quando è stato adottato e che cosa dice?
- sulla base di quali criteri, se esistono, sono stati selezionati a, norma di legge, i nuovi fornitori dei pasti?
- è stata accertata la qualità delle forniture e, soprattutto, le indicazioni dietetiche della ASL e le prescrizioni per utenti con particolari patologie o intolleranze?
- risponde al vero che la delegata ai servizi sociali, Sig.ra Save, abbia personalmente preso contatto con gli esercenti, abbia concordato i prezzi e abbia parlato con gli utenti fornendo loro le indicazioni su a chi rivolgersi per l’acquisto del pasto e le relative modalità?
- quali disposizioni e comunicazioni sono state date in merito al presidente del Consorzio, ormai dimissionario, Ezio Brachetti, che, dobbiamo riconoscere, si è fatto carico di una fase impegnativa e delicata?
- come è stata data, ufficialmente, comunicazione agli utenti, e in quali tempi, al fine di garantire la piena comprensione delle modifiche sopraggiunte e evitare stati agitazione e di disagio in persone, a volte, anche in difficoltà psico-sociale? O tutto è avvenuto soltanto con la lettera di due righe recapitata ad alcuni utenti in data 29 luglio, con la quale venivano avvisati che dal 1° agosto avrebbero dovuto provvedere in modo autonomo alla fornitura del pasto e che, dietro presentazione di ISEE, di apposita richiesta e di eventuale relazione dell’assistente sociale, avrebbero ottenuto un contributo a titolo di rimborso?
Considerando, inoltre, che l’ipotesi di esternalizzare il servizio mensa era nota e al vaglio della giunta, ci colpisce maggiormente la modalità con cui è stata attuata!
Proprio in considerazione, infatti, della situazione personale di difficoltà e a volte di disagio in cui si trovano gli utenti chiediamo:
- perché non sono stati coinvolti minimamente i servizi sociali e le istituzioni (Sert, DSM, ASL. ecc.) per gestire questa fase in modo graduale e indolore? Perché non sono stati attivati gli operatori sociali del territorio?
- Si è considerato che gli utenti potrebbero avere difficoltà ad anticipare i soldi dei pasti o ad essere costanti nel pagamento degli stessi?
- In caso di inadempienza degli utenti, i fornitori su chi potranno rivalersi?
- Per gli utenti esentati dal pagamento del pasto è stata predisposta la procedura tecnico-legale di rimborso, coerente con la normativa di riferimento e quindi presentazione di istanza corredata da ISEE e relazione dell’assistente sociale nel rispetto del vigente regolamento comunale?
- Sono stati annullati i contratti in essere con il Consorzio TSPA, tra cui quello per il servizio mensa agli anziani, stipulati lo scorso anno e prorogati di fatto? È stata, comunque, data comunicazione al Consorzio rispetto a questi cambiamenti e programmato il passaggio, predisponendo le future attività dello stesso?
- Rispetto alla mensa per gli alunni della scuola dell’Infanzia, che dovrà partire col nuovo anno scolastico, quale sarà il futuro modello di gestione? I tempi sono abbastanza stretti, tenendo conto dell’attuale normativa sulla trasparenza, l’anticorruzione e, soprattutto, del nuovo codice degli appalti, quindi è necessario un lavoro impegnativo per affidare anche questo servizio. Come si sta agendo? C’è una programmazione o si pensa di ricorrere ancora una volta a una procedura dettata dall’urgenza, del tutto ingiustificabile!
- Per ultimo, ma non meno importante, come si pensa di affrontare la situazione delicata delle cuoche che si vengono a trovare senza la mansione che hanno espletato fino ad ora? Avranno una futura garanzia di occupazione?
- Inoltre, ora che i fornitori non sono più coinvolti nella prosecuzione del servizio, l’Ente non potrebbe essere esposto a immediate ingiunzioni con richiesta di liquidazione degli arretrati non ancora liquidati?
Prendiamo atto di una ormai chiara volontà amministrativa che mira a smantellare completamente i Servizi Sociali e alla Persona!
La chiusura della mensa per gli anziani, dopo circa 30 anni di prezioso servizio, rappresenta un ulteriore passo verso la demolizione di un quadro di interventi sociali che si fondava su misure di prevenzione e sostegno alla base della solidarietà e della convivenza.
Ricordiamo, fra i tanti, il servizio di trasporto disabili e malati, la chiusura del CAG, la rinuncia volontaria alle ore di intervento gratuito di un assistente sociale qualificata, che non è stato compensato da alcuna risorsa contrariamente a quanto da lei dichiarato, la riduzione del servizio della biblioteca comunale che in alcuni periodi si chiude per mancanza di personale (come in questi giorni).
È stata chiesta in più occasioni la nostra partecipazione collaborativa, e non ci siamo mai tirati indietro!
Ora si chiede il nostro coinvolgimento nel percorso di chiusura del Consorzio, ma è nostro dovere affermare che, come evidenziato anche nel parere pro veritate che abbiamo fatto pervenire, la legge consente il permanere del Consorzio come forma associativa per la gestione dei servizi sociali.
La sollecitiamo, in merito, a prendere visione delle premesse della Legge Regionale sui Servizi Sociali approvata nel mese di luglio, nella quale si evidenzia con chiarezza la possibilità di mantenere i Consorzi fra gli enti locali previsti nel TUEL.
Dobbiamo quindi ad una interpretazione sbagliata l’avvio di un percorso di conflitti e di incertezza, per tanti cittadini, che porterà a cancellare una risorsa preziosa di competenza ed esperienza.
Come amministratori abbiamo tutti il dovere di giocare a carte scoperte nei confronti dei cittadini, e di operare con trasparenza e senza favoritismi, che non risolvono i problemi, ma li amplificano. La linea politica di questa amministrazione, in particolare sul sociale, è totalmente deficitaria e per il bene del paese è urgente attuare un deciso e concreto cambio di rotta!
Luisa Fortunati Fabio Rossi
Partito Democratico Movimento 5 Stelle
Ecco una delle lettere inviate dal comune agli interessati: