Fonte: TusciaWeb
Se lo chiedono i consiglieri del gruppo Nuova Fabrica dopo le dichiarazioni del sindaco Scarnati.
Con le discutibili esternazioni del primo cittadino di Fabrica di Roma, sulla criticità ancora presente nel nostro territorio relativa all’arsenico nelle acque, che vanno addirittura contro vari pareri tecnico-scientifici del consiglio superiore di sanità, dell’Authority europea per la sicurezza alimentare, della Joint Fao/Who expert committee on food additives e contro il principio di massima precauzione per le acque destinate al consumo umano, il sindaco ci fornisce una soluzione rapida e indolore: “Arsenico nell’acqua, una grande stronzata”.
L’arsenico è stato classificato dalla Iarc (International Agency for Research on Cancer) come cancerogeno per l’uomo: tumori del polmone, della cute e della vescica, sono risultati associati ad una esposizione ad arsenico per via inalatoria o attraverso l’acqua potabile.
Lo studio pubblicato nel giugno 2014 dal dipartimento di Epidemiologia del servizio sanitario regionale – Regione Lazio nella provincia di Viterbo rappresenta uno dei più grandi studi condotti in Europa su popolazioni esposte a dosi di arsenico inferiori a 100 µg/L nelle acque destinate al consumo umano.
I risultati evidenziano un eccesso di mortalità per tutte le cause naturali e per cause specifiche nella popolazione, con un rischio crescente in maniera lineare all’aumentare della concentrazione di arsenico nell’acqua.
Eccessi di mortalità si evidenziano in particolare per il tumore polmonare, le malattie del sistema circolatorio, le malattie respiratorie e il diabete. È importante notare che lo studio ha preso come gruppo di riferimento la popolazione esposta ad arsenico anche a livelli inferiori a 10 µg/L (valore limite previsto dalla normativa europea).
I consiglieri del gruppo di minoranza Nuova Fabrica chiedono come l’amministrazione, nello specifico l’assessore alla Sanità e alla Salute pubblica Cristina Donadoni in Pifferi e Franco Colamedici, consigliere delegato alla qualità della vita e all’igiene pubblica vogliano considerare queste esternazioni alla luce di quanto la scienza afferma.
La nostra proposta, come indicato in campagna elettorale, è quella di predisporre un tavolo tecnico per lo studio di forme alternative ai dearsenificatori per l’approvvigionamento idrico come ad esempio: nuovi pozzi per la miscelazione delle acque contaminate al fine di abbattere la concentrazione dell’arsenico con uno studio idrogeologico di concerto con le Asl, l’Università degli studi della Tuscia e la Regione Lazio.
Ma forse la causa scatenante di queste esternazioni scomposte ed estemporanee è dovuta al fatto che il sindaco (contravvenendo anche alla legge) lo scorso maggio ha triplicato la tariffa dell’acqua e mette le mani avanti in vista delle bollette che stanno per arrivare e che certamente scontenteranno tutta la popolazione?
Nel frattempo, l’Arpa ci segnala che nel mese di luglio le concentrazioni di arsenico nell’acqua sono aumentate, e in proporzione aumenta anche la bolletta.
Gian Carlo Piergentili – Anna Elisa Petti – Roberto Bedini
Consiglieri del gruppo “Nuova Fabrica”
Consiglieri del gruppo “Nuova Fabrica”