Da supertifoso del Tuscania, torno a scrivere sul destino di una squadra che sembra segnato da un nefasto e impietoso demiurgo. Ennesima sconfitta in casa, a cura di una Maglianese sicuramente di superiore lignaggio. Ma anche le squadre più forti, le partite le devono vincere sul campo, non possono attribuirsele perché qualcuno decide così.
Veniamo ai fatti: Nella partita odierna i protagonisti sono, la squadra ospite, la Maglianese, che dall'alto della propria classifica si è comportata come una leader in casa della cenerentola, regolare, così è, e così è stato, il Tuscania che da Cenerentola ha cercato di contrastare una corazzata con il massimo impegno. Panchina Maglianese, che ha gestito la gara nel migliore dei modi, massimo risultato con il minimo impegno, Panchina Tuscania, non pervenuta, Arbitro della partita il vero protagonista. Ecco qui vorrei mettere un accento particolare.
Ennesima domenica in cui l'arbitro gioca una partita per proprio conto e la indirizza per come la sua cieca visione gli consente o peggio sarebbe, la indirizza per come qualcuno gli ha ordinato di fare. Molto brevemente: campo pesante, scivoloso per la pioggia copiosa che è scesa in nottata. Due squadre attente, che combattono ad armi pari, perché il campo pesante annulla la differenza tecnica tra le due compagini. L'arbitro se ne accorge, che quella partita sarebbe finita con uno 0 a 0 praticamente scontato. Non può permetterlo.
A metà del secondo tempo, inventa un rigore. In una azione di attacco della Maglianese un difensore del Tuscania scivola sul fango e si pianta su una pozza d'acqua, cade, l'attaccante tira, la palla sbatte addosso al difensore del Tuscania, e scivola nelle mani del portiere del Tuscania. Tutti rientrano verso il centro del campo, nessuno protesta o reclama, ma l'Arbitro no, fischia e si mette sul dischetto del rigore. I giocatori restano di sasso, compresi quelli della Maglianese, che senza nessuna richiesta e senza essersene accorti si ritrovano un rigore da battere e trasformare in un 1 a 0 che per come era andata la partita, suonava come una ingiustizia colossale.
Eppure questo succede, un arbitro sculettante che dal nulla inventa un rigore che inevitabilmente cambia la partita, e innervosisce i giocatori. Da quel momento il Tuscania va in confusione, la panchina anche. Entrano due giocatori al posto di altri che ormai erano spenti dalla fatica, uno di essi fa appena in tempo ad attraversare il campo, fare un’entrata in scivolata con un avversario, e ricevere il cartellino rosso da quell'arbitro che non contento di aver inventato un rigore, voleva essere tranquillo che la compagine di casa non avesse avuto il modo di poter almeno pareggiare una partita che avrebbe meritato di pareggiare. Praticamente in 10 minuti, risultato di 0 a 0, ha inventato un rigore ed espulso un giocatore del Tuscania per una entrata fallosa, ma compatibile e in linea con il campo pesante su cui si giocava.
Tuscania in 10, sotto di un goal, possibilità di pareggiare la partita, annullate, sintesi perfetta di un arbitro in malafede che aveva come scopo quello di indirizzare il risultato così come qualcuno gli aveva ordinato. Ero seduto vicino ai dirigenti del Tuscania, ed il commento è stato quello che forse vale la pena ritirare la squadra dal campionato. Inutile combattere contro una Federazione che a tavolino decide come devono andare i campionati.
Già la precedente partita in casa avevamo denunciato arbitraggi scandalosi, e pensavamo che tra tanti arbitri, inevitabilmente qualcuno somaro poteva capitare, ma visto che a distanza di quindici giorni si ripete la scandalosa situazione, i dirigenti del Tuscania si sono resi conto che il disegno viene dall'alto, e non potendo contrastare il fatto, pensano di ritirare per protesta la squadra dal campionato. Certe ingiustizie e vessazioni non possono essere tollerate, oltre le proprie colpe e inadeguatezze, gli arbitri devono essere imparziali e in buona fede. Qualcuno dice che gli arbitri di prima sono solo somari e non si può pretendere di più, ma se così fosse, il Tuscania ci sta, perché un somaro, qualche volta sbaglia in un senso e qualche volta nell' altro, qui invece non si tratta di arbitri somari, si tratta di arbitri in malafede, perché gli errori che fanno non possono essere frutto solo della propria ignoranza e incompetenza, devono essere per forza guidati da volontà diverse che ordinano loro di orientarsi verso determinate direzioni. Tuscania, i tifosi, e la squadra sono stanchi di soprusi e torti che in continuazione si verificano.
Qualcuno ne ha la responsabilità. Non ci sono dubbi. Mi auguro che queste righe possano essere lette da chi può aggiustare le situazioni, perché se nulla dovesse succedere, credo che il Tuscania e Tuscania, non sono più disponibili ad assistere passivamente a giochi di potere che passano sulla testa di chi, per passione, continua a sostenere uno sport dilettantistico che è alla base dell'educazione dei giovani.
Forza Tuscania, fino alla fine.
Maurizio Maria Marcoaldi