Il 9 novembre finalmente al nastro di partenza il progetto “UN CIELO TRA LE SBARRE" laboratorio di sceneggiatura, ripresa e montaggio destinato ai detenuti del nuovo Complesso Penitenziario di Civitavecchia(ROMA) diretto dal regista PIETRO BENEDETTI e organizzato dall'associazione Real Dreams di Tuscania. Il gruppo lavorerà su due incontri settimanali e a marzo si realizzerà un cortometraggio. Il progetto arriva nelle carceri dopo un'esperienza di Cinema Terapia, svolta nell'ultimo quinquennio con le ASL. Forti di questa esperienza pensiamo che il laboratorio possa favorire la crescita personale dei partecipanti fornendo stimoli culturali e concettual, attivando in maniera creativa, interessi e motivazioni per il futuro,
L’associazione culturale Real Dreams di Tuscania (VT) in collaborazione con il Nuovo Complesso Penitenziario di Civitavecchia (RM), il patrocinio del Comune di Civitavecchia e il prezioso sostegno dell’assessorato alla Cultura e Politiche giovanili della Regione Lazio, presenta il progetto “Un cielo tra le sbarre”, il laboratorio cinematografico di sceneggiatura, ripresa e montaggio destinato ai detenuti e finalizzato alla realizzazione di un cortometraggio.
Il progetto che ha vinto il bando regionale 2016 per la promozione e la valorizzazione del patrimonio audiovisivo del Lazio, permetterà ai partecipanti di confrontarsi con un percorso creativo che va dall’ideazione del cortometraggio alla realizzazione tecnica, con l’utilizzo di strumenti professionali di ripresa e montaggio e il coinvolgimento di attori e registi. Il laboratorio durerà fino a marzo 2017 per un totale di 5 mesi e 100 ore complessive. Gli incontri con i detenuti verranno ripartiti in scrittura e avvicinamento alla recitazione, ripresa video e montaggio, creazione colonne sonore.
Per l’associazione culturale Real Dreams che da anni opera nell’organizzazione di eventi culturali e nella realizzazione di corti attraverso laboratori di scrittura e recitazione, il progetto vuole favorire il processo di crescita dei rapporti interpersonali dei detenuti, fornendo stimoli culturali, valorizzando il dialogo e il confronto tra pari con un lavoro di equipe. Per il direttore artistico Pietro Benedetti: “la cosa fondamentale del progetto è creare il gruppo e riuscire a tirare fuori l’anima di queste persone che per vari motivi sono ora detenuti. Con il lavoro del laboratorio si vuole dargli uno spazio per esprimersi, e con l’uso del linguaggio del cinema dargli una voce e una nuova motivazione”.
“E' importante realizzare per i cittadini detenuti percorsi artistici e di formazione culturale. Imparare l'arte e i mestieri dello spettacolo – dichiara l'assessore alla Cultura e Politiche giovanili Lidia Ravera - può fornire, oltre al sollievo psicologico e alla rottura dell'isolamento e del silenzio, utili sbocchi professionali per il tempo in cui torneranno in libertà o semilibertà. Come Regione Lazio sosteniamo nelle carceri rassegne audiovisive, laboratori cinematografici come ‘Un cielo tra le sbarre’, compagnie teatrali e le officine delle arti e dei mestieri, con la passione di chi crede nella funzione salvifica dell’espressione di se, della narrazione, della creatività".