Il comitato provinciale si espone in difesa del diritto alla salute per le attuali e future generazioni e del territorio
Il comitato provinciale Anpi (Associazione nazionale partigiani d’Italia) di Viterbo per mezzo del presidente Enrico Mezzetti, insieme alle sezioni di Orte, Montefiascone e Nepi, sostiene convintamente il Sì al referendum abrogativo del prossimo 17 aprile 2016, in difesa del diritto alla salute per le attuali e future generazioni, in difesa del territorio e degli ecosistemi marini, per l’utilizzo e lo sviluppo di energie veramente rinnovabili (solare e minieolico) e il rapido abbandono delle energie inquinanti per l’ambiente derivanti da fonti fossili ovvero: petrolio, gas, geotermia etc.
È necessaria una grande mobilitazione popolare perché ci sia un risultato vittorioso di questa consultazione che chiede agli elettori di fermare le trivellazioni in mare per poter tutelare concretamente le acque territoriali italiane.
Nello specifico del quesito referendario, si chiede di cancellare la norma che consente alle società petrolifere di cercare ed estrarre gas e petrolio entro le 12 miglia marine dalle coste italiane senza limiti di tempo.
Nonostante, infatti, le società petrolifere non possano più richiedere per il futuro nuove concessioni per estrarre in mare entro le 12 miglia, le ricerche e le attività petrolifere già in corso non avrebbero più scadenza certa.
Se si vogliono mettere definitivamente al riparo i nostri mari dalle attività petrolifere occorre votare Sì al referendum e in questo modo le attività petrolifere andranno progressivamente a cessare, secondo la scadenza “naturale” fissata al momento del rilascio delle concessioni.
L’Anpi chiede quindi a tutti i cittadini di impegnarsi, affinché anche attraverso questo referendum abrogativo, strumento di democrazia diretta previsto dalla Costituzione italiana, si riaffermi nel concreto il diritto per tutti a una vita sana e un ambiente salubre ed un futuro non compromesso ancora di più da scelte energetiche devastanti per il clima e l’intero pianeta.
L’Anpi sottolinea, infine, che la decisione di non accorpare le elezioni amministrative e il referendum contro le trivellazioni in mare peserà sulle casse pubbliche per 300 milioni di euro, secondo i comitati referendari.
Uno spreco che il Governo ha consentito, finalizzato evidentemente a scoraggiare il raggiungimento del quorum.
Enrico Mezzetti – Presidente
Comitato Provinciale Anpi Viterbo
Comitato Provinciale Anpi Viterbo