Da quanto apprendiamo dalle dichiarazioni rilasciate alla stampa riteniamo che qualche amministratore abbia problemi di memoria e ci sia bisogno di un piccolo riassunto; per cui in merito alla questione del Consorzio T.S.P.A. di Tuscania vogliamo fornire le seguenti spiegazioni:
“Il Consorzio, ente pubblico sovra comunale, come da T.U.E.L., è stato istituito nel 1998 dai Comuni di Tuscania, Arlena di Castro, Tessennano e Piansano (uscito nel 2015), che gli hanno conferito la funzione del servizio sociale e per l’ambiente con i relativi servizi; il personale è stato regolarmente assunto con contratto pubblico a tempo indeterminato. Dall’insediamento dell’attuale amministrazione del Comune di Tuscania, nel 2014, il Sindaco e la Segretaria Comunale hanno iniziato a mettere in discussione la sussistenza dell’Ente ed hanno bloccato il trasferimento dei fondi previsti nei bilanci regolarmente approvati dall’assemblea del Consorzio negli anni precedenti. Tutti i loro ragionamenti si basano sull’art. 2, comma 186 della Legge191/2009, che ha disposto la soppressione dei consorzi di funzioni, saltando a “piedi pari” (cosa gravissima) l’art. 9 del D.L. 95/2012 (c.d. spending rewiew) convertito con Legge 135/2012, che al comma 1 bis stabilisce che lo scioglimento non si applica agli enti che si occupano di servizi sociali, senza più distinzioni tra servizi e funzioni, così come confermato da moltissimi pareri espressi da diverse sezioni regionali di controllo della Corte dei Conti.
Quindi si è creato un castello di carta che è servito da alibi per l’interruzione del trasferimento di fondi dal Comune di Tuscania al Consorzio e che ha provocato danni ai fornitori dell’Ente che non vedono pagate le loro fatture e ai dipendenti pubblici che hanno visto negli ultimi mesi lo stipendio giungere a “singhiozzo” ed attualmente sono nuovamente senza retribuzione. La cosa ancor più grave è che con queste interpretazioni a dir poco “dubbie” si sta tentando di giustificare lo scioglimento dell’Ente, ipotizzando oltretutto l’interruzione dei rapporti di lavoro per i dipendenti che da anni si sono impegnati per fornire un servizio di qualità in un settore molto delicato e fondamentale per l’ente comunale. A dimostrazione della fondatezza di questi timori si sta assistendo alla soppressione o esternalizzazione di buona parte dei servizi sociali, dando la concreta impressione che si voglia ridurre il Consorzio ad una “scatola pressoché vuota”.
Questo accanimento, se volessimo essere maligni, potrebbe far pensare ad un processo mirato nei confronti del personale che da sempre ha operato con grande impegno, spirito di sacrificio e professionalità; ma vogliamo credere si tratti solo di superficialità e scarsa professionalità, solo che ciò sta gravemente nuocendo a nove famiglie, alle ditte fornitrici e soprattutto agli utenti che rappresentano le fasce più deboli della popolazione.
E’ bene precisare che in passato sono stati manifestati anche dubbi sulla correttezza delle procedure tecnico burocratiche attuate dal Comune nei rapporti del Consorzio e viceversa, ma con il supporto di consulenti scelti dallo stesso comune si è dimostrato ampiamente la procedibilità dei trasferimenti, ugualmente mai avvenuti. In tutto ciò quello che sorprende e ci resta incomprensibile è che normalmente un amministratore pubblico, un Sindaco, ha tra le preoccupazioni principali, oltre a gestire la cosa pubblica, dare buoni servizi ai propri concittadini cercando di aumentarli, migliorare lo stato sociale dei più bisognosi ed anche la questione occupazionale.
L’Amministrazione del Comune di Tuscania, in un modo inconcepibile, sembra indirizzata per altri lidi e parla anche di interruzione del rapporto di lavoro creando di fatto il problema e lasciando poi solo alla legge la possibilità di evitarlo. Riteniamo che, aldilà delle dichiarazioni sulla stampa e le relative interpretazioni, sia indispensabile ed urgente organizzare un confronto dove chiarire e definire concretamente le pendenze passate e progettare soluzioni che diano garanzia ed un futuro al Consorzio e soprattutto ai lavoratori dipendenti. Precisiamo che fino a quando non avremo segnali concreti in questa direzione, saremo costretti a continuare insieme ai lavoratori le nostre azioni di protesta.
Viterbo, 5 settembre 2016
CGIL FP Cinzia Vincenti
CISL FP Renato Trapè
UIL FPL Lucio Corbucci