Come molti sapranno i famosi “Bucatini all’Amatriciana” nascono proprio ad Amatrice la città duramente colpita dal terribile terremoto di qualche giorno fa. A lanciare l’idea è stato un blogger che ha già raccolto le adesioni spontanee di molti ristoratori italiani.
A Tuscania l’idea è nata da Teresa Tosi, più nota come eccellente conduttrice del canile “Rifugio Speranza”, che ha lanciato questo messaggio:
“A tutti i ristoratori di Tuscania stiamo lanciando l'idea di mettere l'amatriciana in menù e devolvere una parte dell'incasso alla popolazione colpita dal terremoto… Vi invito a partecipare ognuno con la cifra che vuole dimostrando che in questo triste momento il nostro cuore è grande. Ricordiamoci sempre che noi ne sappiamo qualcosa perché tristemente colpiti nel sisma del 1971... Forza cuochi, aiutiamo questa gente…. Grazie Teresa Tosi”
Teresa mi ha telefonato chiedendo la mia collaborazione, ed eccomi qui come Toscanella a lanciare questo appello, ho già preparato un cartello plastificato da esporre nella vetrina o all’interno che verrà fornito gratuitamente da Toscanella, ecco il cartello che comprende una nota poesia sull’Amatriciana del compianto Aldo Fabrizio noto estimatore insieme alla Sora Lella di questo semplice ma gustoso piatto.
La ricetta è molto semplice e gli ingredienti principali sono guanciale, pomodoro e pecorino, ecco la ricetta originale presa dal sito matriciana.com:
- 400 grammi spaghetti di pasta secca di semola di gran duro di produzione italiana di alta qualità.
- 250 grammi guanciale di Amatrice, (da non usare la pancetta è ricavata dalla pancia del maiale troppo salata, ne altera il sapore). Il guanciale è ricavato dal muso del maiale quindi è un grasso più nobile con il sapore più delicato e profumato è l'ingrediente indispensabile per la preparazione della matriciana, senza di esso, non è sugo alla matriciana.
- 500 grammi di pomodoro fresco quello casalino rosso e ben maturo in alternativa scatola di pelati.
- 150 grammi di pecorino di Amatrice, il sapore molto delicato, non salato e leggermente piccantino, (evitare quello romano, al palato risulta forte e salato, ne altera il sapore).
- 1 cucchiaio di strutto, all'epoca si usava lo strutto con il suo sapore dolce e delicato, e serviva anche come lubrificante per le padelle in ferro. (da non usare l'olio, con la sua acidità ne altera il sapore).
- 1 peperoncino rosso non troppo piccante.
- 1 pugno di sale grosso per la pasta.
Quindi come si può notare la ricetta è molto diversa da come la facciamo noi, ma naturalmente le varianti non guastano, usare pancetta oppure olio extravergine, oppure grana padano, penne invece degli spaghetti, sono sempre ottimi ingredienti che mantengono questo primo piatto tra i più gustosi.
Spero che molti ristoratori accolgano questo appello, se avete intenzione scrivete a Toscanella oppure contattate Teresa Tosi che spero metta il suo telefono in un commento.
Che dire? Aderite e..... Buon appetito pensando che contribuirete a mettere un mattone.
Luigi Pica