--- DOMENICA 29 MAGGIO: CORPUS DOMINI, UNA SOLENNITÀ RELIGIOSA E LA TRADIZIONALE INFIORATA - Succede a Tuscania - Toscanella - 2016


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--- DOMENICA 29 MAGGIO: CORPUS DOMINI, UNA SOLENNITÀ RELIGIOSA E LA TRADIZIONALE INFIORATA

Pubblicato da in Blog Toscanella ·

Un po’ di storia. La solennità del Corpus Domini nacque nel 1247 nella diocesi di Liegi, in Belgio, per celebrare la reale presenza di Cristo nell'eucarestia in reazione alle tesi di Berengario di Tours, secondo il quale la presenza di Cristo non era reale, ma solo simbolica.
 
Il papa Urbano IV, con bolla Transiturus dell'11 agosto 1264, da Orvieto dove aveva stabilito la residenza della corte pontificia (non andrà mai a Roma), estese la solennità a tutta la Chiesa. All'anno precedente si fa risalire tradizionalmente anche il Miracolo eucaristico di Bolsena. La venerazione del Santissimo Sacramento nacque in Belgio nel 1246 come festa della diocesi di Liegi. Il suo scopo era quello di celebrare la reale presenza di Cristo nell'Eucaristia. L'introduzione di questa festività nel calendario cristiano la si deve principalmente a una donna, suor Giuliana di Cornillon, una monaca agostiniana vissuta nella prima metà del tredicesimo secolo. Da giovane avrebbe avuto una visione della Chiesa con le sembianze di una luna piena, ma con una macchia scura, a indicare la mancanza di una festività.
 
Storia dell’infiorata. La tradizione delle decorazioni è nata a Roma nella prima metà del XVII secolo come espressione della cosiddetta festa floreale. Si ritiene, infatti, che la tradizione di creare quadri per mezzo di fiori fosse nata nella basilica vaticana ad opera di Benedetto Drei, responsabile della Floreria vaticana, e di suo figlio Pietro, i quali avevano usato "fiori frondati e minuzzati ad emulazione dell'opere del mosaico" il 29 giugno 1625, festa dei santi Pietro e Paolo, patroni di Roma. Pochi anni dopo, nel 1633, un altro quadro floreale venne realizzata da Stefano Speranza, uno stretto collaboratore del Bernini. Oreste Raggi informa che, morto Benedetto Drei, fu proprio Bernini a succedergli, e che "da Roma quest'arte si divulgò".
 
Dal Notiziario della comunità parrocchiale di Tuscania. Solennità del “Corpus Domini”. Per l’occasione ci sarà la consueta e bella Solenne Processione, l'unica obbligatoria nel Calendario Liturgico, quale grande atto di fede nella presenza reale di Gesù nel Sacramento dell'Eucarestia.  La processione passerà sul percorso tradizionale con partenza dal Duomo subito dopo la S. Messa delle ore 18.00 e arrivo a Santa Maria della Rosa. Si invitano i fedeli ad addobbare le finestre delle abitazioni lungo il percorso e a partecipare con fede. In questo giorno le SS. Messe delle ore 17.00 (N.S. di Lourdes) e ore 18.00 (S. Cuore) sono sospese.
 
 
La tradizione tuscanese. La tradizione del “Corpus Domini” a Tuscania è molto antica, prima del 1971 era molto sentita e c’era un grande fervore nella preparazione delle vie, in passato si usavano quasi esclusivamente fiori, in questo periodo si raccoglieva “il maggio” un fiore giallo della pianta della ginestra che in questo periodo si trova in abbondanza nei nostri campi. Grandi e piccoli tutti impegnati nella realizzazione di un simbolo religioso nelle selci di Tuscania.
 
Col terremoto tutto è cambiato, per anni la festa si alternava tra il Centro Storico e le vicinanze della Parrocchia del S. Cuore (Via E. Toti, Via F. Baracca, Via Kennedy) Quest’ultima secondo il mio parere perdeva il fascino delle tradizionali vie del centro.
 
Oggi purtroppo, le vie del Centro Storico sono abitate quasi prevalentemente da persone di cultura e religione diversa, che raramente partecipano all’addobbo, quindi diventa difficile per i pochi tuscanesi “coprire” tutto il percorso.  Da alcuni anni la tradizionale processione si svolge esclusivamente nel Centro Storico con il tradizionale percorso che parte dal Duomo (S. Giacomo) per arrivare nella Chiesa della Madonna delle Rose.
 
L’edizione del 2015 è stata particolarmente attiva grazie a dei gruppi che hanno fatto delle decorazioni “artistiche” veramente belle. Un grazie va anche alle nostre giovani suore del Monastero che non mancano di dare il loro apporto nella costruzione del tappeto.
 
Che la tradizione continui sia vista dal lato religioso che dal punto folcloristico e laico. Mai abbandonare le nostre tradizioni, significherebbe rinunciare alla propria identità. E che infiorata sia.
 
Luigi Pica

Qui sotto un video dell'infiorata del 2014:
 



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