Di Fiorenzo De Stefanis
Il Prof. Alessio Patetta narra che nel 648 il vescovo di Tuscania Valeriano per mettere al sicuro le spoglie mortali dei Santi Secondiano, Veriano e Marcelliano, decise di portarli nella sua Cattedrale. A Tuscania molti conoscono la leggenda del carro trainato da buoi che partendo da Civitavecchia con i corpi dei tra Santi si fermò a Tuscania dove furono collocati nella cripta della basilica di San Pietro.
“Nel secolo XVI – scrive il prof. Patetta - le reliquie vennero trasferite nella chiesa di S. Lorenzo, perché la popolazione si era trasferita sui poggi occidentali del territorio suburbano, dove rimasero fino al 1971 quando, a causa del terremoto che colpì il centro abitato, furono portate nel monastero delle clarisse della stessa città”.
Ed è proprio nel XVI secolo che le ossa dei Santi Martiri furono conservati in una cassapanca dipinta. Nel XIX secolo fu realizzata nella chiesa cattedrale una cappella a loro dedicata e la cassapanca venne sostituita da un nuovo contenitore che permetteva ai fedeli di osservare le antiche reliquie. La cassapanca è stata custodita presso il monastero delle Clarisse fino al 2011 quando la struttura è stata affidata all’ordine delle Serve del Signore della Vergine di Matarà.
Da Tuscania la cassapanca è stata collocata a Viterbo presso il monastero delle clarisse di Santa Rosa.
“Recentemente anche le clarisse di Viterbo sono state sostituite da un nuovo ordine di suore. Non vorrei – afferma il prof. Giuseppe Prochilo - che questo viavai faccia perdere le tracce del reperto che appartiene sicuramente a Tuscania, anche se non è dato sapere, se appartenga al comune o ai beni della chiesa. Questo prezioso reperto è stato realizzato per contenere le reliquie dei nostri Santi patroni è assurdo che risulti collocato in un luogo diverso da Tuscania. Spero che questa nostra sensibilità serva a questo scopo”.Se vuoi approfondire la storia dei S.S. Martiri, vai su Toscanella a questo indirizzo.
