Fonte: Corriere di Viterbo
La Cooperativa Produttori Agricoli sta attraversando da tempo una situazione difficile. E non solo per le contingenti difficoltà di mercato che incontrano le imprese agricole ma anche per la mancanza di una efficace politica di innovazione che avrebbe potuto rilanciare l’attività sociale ed economica della struttura.
Da qualche settimana la CPA è stata affidata alla gestione del dott. Francesco Casella a cui è stato affidato il compito di analizzare la situazione e proporre un piano industriale per il superamento della crisi. Della situazione della CPA se ne discute in tutti gli ambiti del paese. E non poterebbe essere diversamente visto non solo il numero dei soci ma anche e soprattutto l’importanza del settore agricolo a Tuscania e la rilevanza della CPA nell’erogazione dei servizi agli associati. Il dott. Francesco Casella, veneziano e con un lungo curriculum nella consulenza alle imprese, è arrivato a Tuscania su richiesta del presidente della cooperativa dopo aver portato positivamente a termine una difficile crisi di una nota impresa agricola di Montalto di Castro. In questa intervista il dott. Casella accenna per grandi linee i punti di forza e di debolezza della storica struttura associativa agricola di Tuscania.
Dottor Casella come sta procedendo il suo lavoro?
“Ho ricevuto dagli amministratori della Cooperativa un preciso mandato: verificare la situazione e proporre una strategia per superare la crisi. Per fare questo ha subito avviato tre diverse attività, ho affidato a mia cura e spese l’incarico ad un analista contabile finanziario di mia fiducia per avviare la riclassificazione dei bilanci della cooperativa degli ultimi cinque anni, ho avviato un’attività di rimodulazione delle scadenze dei debiti con tutti i fornitori e con le banche ed infine ho iniziato a redigere un piano industriale che sarà sottoposto all’ approvazione dell’assemblea dei soci nel prossimo mese di settembre”.
Dall’analisi dei bilanci che tipo di problematiche sono emerse?
“In merito a questa importante attività ancora non possiedo elementi esaustivi per poter trarre delle conclusioni verificate e certe. Posso certamente dire che sono già molte le osservazioni annotate dall’analista economico e finanziario che ho incaricato. Quando questo lavoro di analisi sarà concluso trarrò le opportune conclusioni”.
Sono emerse invece situazioni gestionali particolari sui quali è già dovuto intervenire?
“Purtroppo sì. Con un primario fornitore è stato sottoscritto un contratto a dir poco svantaggioso per la cooperativa. Sono previsti prezzi fuori mercato al rialzo per la fornitura delle sementi dei cereali e altrettanti prezzi fuori mercato per il trasporto dei cereali conferiti dai soci. Ho già incontrato questo fornitore per rivedere questi termini del contratto. Mi è stata data una giustificazione legata ai troppo lunghi termini di pagamento. Ho fatto presente che questo non giustifica comunque tali costi fuori mercato”.
Ha parlato di incontri con i fornitori per una moratoria sulle scadenze dei pagamenti per alleviare così la crisi di liquidità della CPA. Che risultati ha ottenuto?
Questa attività sta evidenziando più luci che ombre perché il 70% dei fornitori ha accettato di posticipare la scadenza dei loro crediti fino al prossimo mese di settembre quando sarà presentato il nuovo piano industriale. Per quanto riguarda le ombre non ha accettato la moratoria lo stesso importante fornitore di cui parlavo poche righe sopra. Un fornitore che detiene circa la metà di questo tipo di esposizione. Anche ai dipendenti è stato proposto un piano per ridurre i costi di gestione. Riduzione dell’orario di lavoro, modifica dei livelli e delle qualifiche attualmente possedute. Anche dai dipendenti ancora non è stato ricevuto l’assenso richiesto.
Può anticipare qualche iniziativa prevista dal nuovo piano industriale in fase di elaborazione?
Ritengo giusto ed importante che i soci sappiano come ci stiamo muovendo. Posso dire che la prima cosa in programma è la ristrutturazione del debito. Ho già ottenuto la disponibilità di concedere credito da tre importanti istituti disposti ad erogare due milioni di euro. Per ottenere questo credito la CPA dovrà prima approvare un piano industriale valido e realizzabile ed eleggere un consiglio di amministrazione di garanzia competente ed esperto in materia economica e finanziaria. La possibilità di ammortizzare questo mutuo è più che fattibile, basterebbe pianificare le risorse che scaturiscono dal nolo dei silos e dagli utili del negozio di prodotti agricoli”.
E per i soci quali novità ci sono nel piano industriale?
“La parte più importante di questo progetto riguarda proprio i soci. Sarà realizzata una unica piattaforma integrata di servizi ai soci che comprenderà sia l’attività cerealicola che quella ortofrutticola. Saranno sei i silos a disposizione dei soci, la centralina ortofrutticola sarà ristrutturata e potenziata implementando le strutture già esistenti. L’ agricoltura del terzo millennio ha bisogno anche di servizi qualificati, dalla formazione ai marketing, dallo sviluppo delle nuove tecnologie allo studio attento dei mercati”.
Dott. Casella qual’ è ad oggi il più importante punto di debolezza della CPA?
La risposta in questo caso è molto semplice: la fiducia dei soci. Purtroppo le difficoltà di liquidità della cooperativa, ma non solo queste, hanno messo a dura prova la capacità di tenuta anche di molte imprese associate. Io comprendo quei soci che in questa difficile congiuntura economica hanno scelto di conferire il loro prodotto ad altri acquirenti con la promessa di ottenere pagamenti immediati. Dico a questi soci che il futuro della cooperativa è nelle loro mani. Se questo progetto di risanamento e sviluppo procederà così come mi sto impegnando ad elaborarlo, basterà la loro fiducia per trasformarlo in una nuova e positiva realtà economica a servizio dei soci stessi già dalla prossima annata agraria”.