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* COSTA CONCORDIA, È ALLERTA NEL LITORALE VITERBESE

Pubblicato da Valeria Sebastiani in Opinione · 23/1/2012 09:29:46

Cresce l’allerta ambientale per il naufragio della Costa Concordia. L’  Ammiraglio Dell’Anna, Comandante del corpo delle Capitanerie di Porto ha  approvato il piano anti inquinamento presentato dalle società Smith e Neri per  il recupero del carburante contenuto nel serbatoio della nave. Il metodo che  verrà usato è l’Hot Tapping: verrà praticato un foro nel serbatoio per  prelavare il diesel all’interno, preventivamente riscaldato.

Si tratta di 2.350  tonnellate di carburante, un solo centimetro cubo del quale potrebbe inquinare  fino ad un metro cubo di acqua marina. E’ logico che pensare al peggio non  aiuta, ma la paura di un possibile disastro ambientale cresce anche sul nostro  litorale.

“Non sono pessimista per natura-ci ha confidato il sindaco di  Montalto di Castro Salvatore Carai- e ho fiducia nel Ministero per l’Ambiente e  nella Regione Toscana. Spero quindi che si riesca a scongiurare quello che  sarebbe un vero e proprio disastro per l’ambiente e per l’economia dei paesi  che del mare ci vivono.”

“Una sciagura per tutti- fa eco a Carai il sindaco di  Tarquinia, Mauro Mazzola-. Penso al turismo balneare e a tutto l’indotto  economico che vi gira attorno, dagli stabilimenti balneari agli esercizi  commerciali ma anche alla pesca: un settore già in crisi che rappresenta una  risorsa economica importante.” “La prossima settimana-continua Mazzola- anche  noi ci mobiliteremo per avere notizie sulle operazioni.” Molte le domande che  si pone l’opinione pubblica. Perché tutto questo tempo per recuperare il  carburante? Possibile che non ci fossero piani d’emergenza pronti a  fronteggiare un tale disastro? Possibile che per simili “giganti” del mare,  come la Concordia, non fossero state studiate misure, in fase di  progettazione, atte a garantire facili procedure di soccorso? E ancora:  possibile che si permetta a navi del genere di riempire fino all’orlo i  serbatoi del carburante?

A preoccupare i sindaci del litorale viterbese, gli  studi che ricostruiscono l’andamento delle correnti marine. “Non permetteremo,  in caso di disastro ambientale, che a farne le spese siano i cittadini. -  Affermano Carai e Mazzola- Qualcuno dovrà rispondere di questa insensata  tragedia.” Montalto non è lontano dall’isola del Giglio. Una minaccia enorme  incombe sulla cittadina che ha recentemente conquistato con orgoglio e fatica  le 4 “bandiere” di Legambiente proprio per la “salute” del suo mare.  




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