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* LETTERA APERTA DEL PROF. DONATO A. LIMONE AL CONSIGLIO COMUNALE DI TUSCANIA

Pubblicato da Donato Limone in Articoli Toscanella · 13/3/2012 08:56:42

Tuscania, domenica 11.3.2012
Illustri signori Consiglieri,
mi permetto di sottoporre alla vostra cortese attenzione alcune questioni in materia di ambiente, territorio, beni culturali in quanto elementi caratterizzanti la storia, la bellezza e la economia della Comunità locale tuscanese.

Chi scrive ha diritto di inviare la presente lettera (tramite posta elettronica) al Consiglio comunale in quanto cittadino italiano, in quanto contribuente del comune di Tuscania per i tributi locali dovuti per legge, in quanto contribuisce in termini di consumi alla economia locale (poiché sono presente in Città tutti i fine settimana) e perché per un anno e mezzo ho svolto la funzione di Presidente dell’OIV(Organismo Indipendente di Valutazione), azione svolta gratuitamente per l’amministrazione e con contributi professionali ed  amministrativi di qualità. Chi scrive ha anche il dovere di rivolgersi al Consiglio quale Organo supremo che rappresenta  la comunità locale, ne cura gli interessi e ne promuove lo sviluppo (art. 3 del T.U.E.L.,dlgs 267/2000).

Il Comune è il  titolare delle funzioni di tutela, valorizzazione e promozione del territorio e dell’ambiente nella logica che il Comune è obbligato a definire politiche in materia ambientale nella logica dello sviluppo sostenibile. Resta sempre il titolare di tali funzioni anche in presenza di altre funzioni svolte da Stato, Regione e Provincia per es. nel settore delle energie rinnovabili. Il Comune deve sempre operare nell’interesse generale, anche in contrasto con gli altri livelli istituzionali.

Allo stato attuale in materia di ambiente e territorio gli Organi del Comune di Tuscania non hanno provveduto ad adottare strumenti  di programmazione generale oppure norme quadro per tutelare e promuovere il proprio territorio. Il Consiglio ha soltanto adottato due delibere: n.48 del 16.11.2009 (Linee guida di indirizzo per la realizzazione di impianti fotovoltaici nel territorio comunale) e n.22 del 15.5.2011 (Determinazioni in merito all’installazione di pannelli fotovoltaici nel territorio comunale) che riguardano  un ambito specifico  ma non ha adottato delibere  nella logica più ampia del territorio inteso come sistema e come valore fondamentale  della comunità locale.

Diventa difficile (se non impossibile) nella logica settoriale valorizzare, tutelare e promuovere il territorio e l’ambiente tuscanese; si rischia anzi di operare a favore di soluzioni che possono nel breve e medio periodo risultare molto "critiche" se non dannose sotto diversi profili.

Per questo il Consiglio Comunale dovrebbe adottare una delibera quadro per regolamentare tutti gli aspetti generali e di base  relativi al territorio (i beni ambientali; tutte le risorse rinnovabili;i beni culturali; il turismo correlato al territorio-ambiente; la gestione rifiuti; le diverse forme di inquinamento; l’abitare sostenibile; l’economia locale correlata all’ambiente e al territorio; ecc.). Infatti, negli ultimi 10 anni di amministrazione comunale non risultano (ad una ricerca attenta) delibere del Consiglio e della Giunta finalizzate a definire principi, criteri e strumenti utili ad un approccio moderno ed efficace per garantire la sostenibilità del territorio e la qualità della vita.

Il Consiglio Comunale (per le specifiche competenze che non possono essere ridotte solo ai rapporti tra maggioranza e minoranza perché il Consiglio nella sua totalità è al di sopra delle parti che lo costituiscono)dovrebbe riflettere in tempi rapidi su questi aspetti anche in vista di decisioni che saranno prese nei prossimi  giorni e che sono considerate nel breve periodo ma non nel medio e lungo periodo (per es., il compostaggio può essere considerato solo come una" pratica amministrativa" , e quindi innocua in quanto tale,  o può essere considerato nei suoi "effetti  critici" se si opera per aumentare la quantità di materiale da trattare: aumento rilevante del traffico dei tir verso la centrale di compostaggio; incidenza sull’inquinamento ambientale;  ecc.). Il Consiglio adotta delibere secondo una logica diversa da quella (legittima) degli imprenditori del settore. Tutta la partita decisionale dovrebbe riguardare l’interesse generale, le esigenze espresse dai cittadini, gli aspetti di qualità della vita e della salute.

Il Consiglio deve decidere sulla sostenibilità delle decisioni non solo per trasparenza verso i cittadini ma anche verso gli stessi imprenditori del settore. Ma ciò non si rileva da nessuna azione finalizzata ad informare e a consultare i cittadini.

Anche su questo aspetto questa lettera aperta intende portare un contributo. Negli ultimi 10 anni (è  il periodo che ho preso in esame) l’Amministrazione nel suo complesso non ha sviluppato strumenti di informazione, comunicazione e consultazione in linea con la legge 150/2000,con la legge 241/90,con il dlgs 152/2006, con lo  stesso Statuto comunale. In particolare, l’Amministrazione ed il Consiglio non hanno mai utilizzato in modo sistematico metodi e strumenti avanzati di informazione. Ad eccezione della nuova versione del sito istituzionale che è in linea con tutta la legislazione in materia (legge 69/2009, Codice dell’Amministrazione digitale, direttive in materia di siti) e che è stato progettato (gratuitamente) da chi scrive.

Cosa deve comunicare il Comune ai cittadini: sul sito  tutti gli atti pubblici con i relativi atti allegati; in materia ambientale tutti gli atti decisionali ed atti allegati o specificamente correlati  (delibere, determinazioni, contratti, convenzioni, verbali di verifica e controllo ambientale, ecc.). Ma soprattutto il Comune deve consultare (prima di decidere) i cittadini e deve pubblicare sul sito i risultati delle consultazioni. Non risulta dalla mia ricerca degli ultimi 10 anni che le Giunte abbiano effettuato quanto sopra. Il Consiglio (anche come organo di garanzia) deve vigilare e stimolare la Giunta  a rispettare le norme sulla trasparenza e sulla consultazione.

La situazione risulta critica in quanto aumenta la divaricazione tra Giunta  e cittadini.

Le cose da fare:

a) adozione di una delibera quadro sul territorio e l’ambiente(a costo zero);
b) l’attivazione di una informazione permanente sulla materia (a costo zero);
c) l’attivazione di metodi e strumenti di consultazione previste dallo Statuto comunale e mai attivati (a costo zero);
d) bloccare subito decisioni affrettate che sono in dirittura di arrivo e delle quali i cittadini non sanno assolutamente niente (e per le quali saranno forse informati dopo); e attivare immediatamente (finalmente!)  la procedura corretta di informazione/consultazione.
Come cittadino italiano e tuscanese di adozione dal 2004 confido in un intervento  "tempestivo " da parte del Consiglio comunale e mi dichiaro disponibile ad operare con il Consiglio stesso  per il bene comune e nell’interesse generale assieme a tanti  tuscanesi  (cittadini residenti in Tuscania) seriamente preoccupati. Sarebbe veramente grave sotto il profilo istituzionale e sociale (oltre che politico) attivare decisioni che  portino ad una" frattura" forte tra cittadini ed istituzioni.

Con i più distinti ossequi.

Prof. Donato A. Limone




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