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* ESITO DEL NUOVO TAVOLO TECNICO SULLA CARTIERA DEL 21/02/2012

Pubblicato da Stefano Mattei in Nuovo Corriere Viterbese · 22/2/2012 09:11:31


Ieri, presso la sala del consiglio in comune, si è svolto l’ennesimo tavolo tecnico per discutere dei problemi della cartiera che non accennano a diminuire. Infatti, la più importante industria del paese continua non produrre e gli oltre trenta operai sono in cassa integrazione ordinaria.

“Una delle situazioni più gravi che ha causato la revoca dell’autorizzazione- ha dichiarato la Tosini dell’ufficio ambiente della provincia- è il pulper che poggia sul muro adiacente al fiume Marta e rischia di trasbordare”.

Questa revoca dell’AIA, dopo diverse diffide, è definitiva, ma ovviamente l’azienda può fare ricorso. Sul problema ambientale l’amministrazione comunale è subito corsa ai ripari. “Faremo immediatamente un’ordinanza per mettere in sicurezza lo stabilimento”. Ha rassicurato il sindaco Natali, ma logicamente si attendono le mosse della dirigenza della cartiera.

“Dobbiamo trovare dei metodi per abbassare i costi- ha dichiarato Cecca a capo della EFW, la società che gestisce l’impianto – solo in questo modo possiamo andare avanti, la pirolisi secondo le mie valutazioni e quelle dei miei tecnici è la soluzione migliore, poi possono essere cercate anche strade alternative, ma non vedo perché deve essere scartata a priori”.

La provincia, al contrario, continua a ribadire la propria diffidenza a questa idea. “Se ci sono 5 tecnici che parlano a favore della pirolisi, ce ne sono almeno 10 che non la pensano così - ha ribadito l’assessore Equitani- questo tipo di tecnologia non ha mai avuto una grande diffusione perché evidentemente ha molte cose che non vanno. Esistono comunque altre soluzioni per risparmiare energia che siamo pronti a sostenere come le centrali idroelettriche, o i pannelli solari sui tetti degli stabilimenti”.

In ogni caso, fatta eccezione per Cecca, secondo tutti i presenti al tavolo questi discorsi sul futuro dell’azienda sono piuttosto nebulosi e sostanzialmente inutili dato che, oltre tutti i problemi ambientali e di sicurezza da risolvere, c’è anche la “spada di Damocle” del mancato pagamento di acquisto della fabbrica.

Molto deciso a riguardo è stato il curatore fallimentare Puri. “Mancano ancora un milione e seicento mila euro del passaggio di proprietà- ha dichiarato- la EFW ha fatto una proroga, ma la prossima volta non posso andare davanti al giudice senza questi soldi, in caso contrario metto i sigilli e di certo non verranno trovati altri compratori, quindi la fabbrica dovrà chiudere”.

“C’è già una delibera di mutuo per 1,5 milioni di euro con la BNL- ha replicato Cecca- dobbiamo solo accordarci su quello che effettivamente andiamo a comprare”.  
Dunque, praticamente solo la EFW rimane ottimista, ma il destino dell’azienda sembra sempre più incerto e nel frattempo i sindacati continuano a lavorare per garantire almeno gli ammortizzatori sociali per gli operai.


Stefano Mattei




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