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* NON CI SONO CONFERME UFFICIALI SULLA CATTURA DELL'UOMO MASCHERATO DEL CIMITERO

Pubblicato da Stefano Mattei in Nuovo Corriere Viterbese · 3/1/2012 09:40:28

Non hanno alcuna conferma ufficiale le voci che stanno girando in paese secondo le quali sarebbe stato catturato l’uomo mascherato che in questi giorni ha creato il panico spaventando le signore che si recano in visita al cimitero.

“Esistono alcuni sospetti- dichiara il sindaco Natali- ma niente di certo. Posso comunque assicurare che i carabinieri e che i vigili stanno monitorando il perimetro del cimitero e anche il custode è costantemente presente. La popolazione deve stare tranquilla, perché l’amministrazione non ha preso sotto gamba la questione”.

Sempre secondo le voci, dato che carabinieri e vigili smentiscono una loro azione diretta, l’uomo sarebbe stato individuato da privati cittadini indignati dalle azioni di questo “inquietante” personaggio, ma come detto, prima che venga svelata la sua identità con certezza bisognerà attendere, dato che il rischio, senza conferme delle autorità competenti, è quello di un’autentica e confusionaria “caccia al mostro”.

Quello che potrebbe essere solo un “macabro scherzo” infatti, oltre che a catalizzare l’attenzione di tutto il paese  sconcertato da queste strane “apparizioni”, ha suscitato una forte agitazione soprattutto nelle anziane signore che abitualmente si recano al cimitero a porgere gli omaggi ai loro cari e che ora hanno paura a camminare da sole nel silenzio del camposanto. “Il 26 dicembre la mamma di mia cognata ed altre due donne- racconta Teresa come tante altre persone in questi giorni- se lo sono trovato di fronte all'improvviso nel secondo arco del cimitero vecchio nei pressi della prima fila di tombe. Era tutto vestito di nero, con una maschera sulla faccia e un grande rosario bianco sulle mani. Senza dire nulla si è allontanato lasciandole nel pieno dello stupore”.

La stranezza è che testimonianze come questa, non sono racconti fatti per spaventare i bambini durante le notti al campeggio estivo, ma realistici resoconti di una vicenda di “normale orrore” quotidiano.

Stefano Mattei




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