Succede a Tuscania 2012 - Toscanella - Il portale dei tuscanesi

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* BILANCIO COMUNALE 2012: 20.000 EURO PER LE PERSONE INDIGENTI – 60.000 EURO PER I CANI RANDAGI

Pubblicato da Fiorenzo De Stefanis in Corriere di Viterbo · 20/5/2012 08:03:20

Leggi di bilancio assurde, strabismo etico, schizofrenia sociale, rovescio dei valori, sono tante le prime considerazioni che scaturiscono dalla notizia che quest’anno il bilancio comunale 2012 prevede soltanto ventimila euro per aiutare le persone in difficoltà e sessantamila euro per il mantenimento dei cani randagi.

Due problemi veri e da risolvere. Ma come è umanamente e politicamente accettabile che per gli esseri umani il sostegno alle difficoltà economiche è pari ad un terzo di quello per gli animali?

"In questi giorni è stata avanzata da un gruppo di cittadini la richiesta per utilizzare una parte del Parco Umberto II per far giocare i cani e metterli al riparo dalle esche avvelenate – dice il sindaco Massimo Natali – sempre in riferimento ai cani sul mio tavolo però c’è la bozza di bilancio con la previsione di spesa per i cani randagi di 60.000 euro. Una cifra appena sufficiente a coprire i costi per il fenomeno del randagismo prevista dalla legge.

Una cifra quindi intoccabile. Il blocco dei trasferimenti ai comuni, la legge salva Italia e l’ultima finanziaria, non consentono ai comuni e non solo a Tuscania, di prevedere aumenti di costo nei capitoli che riguardano anche l’assistenza sociale. Così avremo l’obbligo di spendere 60.000 euro per i cani randagi e niente di più di 20.000 euro per le famiglie in difficoltà.

Un dato questo che mi rammarica e che andrebbe preso in seria ed urgente considerazione dal governo centrale. Anche a Tuscania secondo la Caritas aumenta vertiginosamente la povertà. "Crescono i giovani – spiega la Caritas – cui viene negata la possibilità di accedere al mondo del lavoro, crescono i fenomeni di sottoccupazione. Ma cresce e persiste anche, cosa ancor più desolante, la povertà materiale vera e propria: nel 2004 Caritas registrava che il 75% dei problemi di povertà si riferiva a bisogni di carattere primario e strutturale (bisogni abitativi, alimentari, economici, sanitari, ecc.), nel 2011 questo valore ha raggiunto la quota dell’81,9%".

Oltre ad aumentare la povertà si differenzia. Il raggio di azione della povertà economica si sta progressivamente allargando e coinvolge un numero crescente di persone e famiglie storicamente estranee al fenomeno. Indicatori di tale trasformazione sono il forte aumento dell’afflusso di cittadini italiani ai servizi socio - assistenziali, ma anche il fatto che la povertà colpisce persone in possesso di elevati titoli di studio, con buone capacità professionali".





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