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* DON FEDORO PARROCO A CAPODIMONTE AL SUO POSTO DON UGO FALESIEDI CON L’UNIFICAZIONE DELLE PARROCCHIE

Pubblicato da Fiorenzo De Stefanis in Corriere di Viterbo · 20/6/2012 08:20:26

Don Fedoro è stato chiamato dal Vescovo Fumagalli a "pascolare il gregge" nella Parrochia di Capodimonte. Il trasferimento nel comune lacuale avverrà nei prossimi giorni. Un impegno pastorale che Don Fedoro ha accettato senza problemi e rivolgendosi ad alcuni parrocchiani del centro storico che mugugnavano ha detto in modo deciso: "Se volete bene alla Chiesa non fate alcuna polemica".

Molti hanno apprezzato il modo di condurre le tante "parrocchie" del centro storico nel pur breve mandato di Don Fedoro. Un modo semplice e molto diretto, fatto di contatti con tutto il variegato mondo che vive nell’ambito del centro storico: anziani, stranieri, famiglie in difficoltà e molti residenti della domenica. Adesso al suo posto, con l’accorpamento delle due Parrocchie di N.S. di Lourdes e del Centro Storico, il Vescovo ha nominato Don Ugo Falesiedi. Una nomina che, conoscendo ormai da tempo Don Ugo, i fedeli mostrano di accettare, riconoscendogli doti umane e spirituali.

La nomina di Don Ugo a parroco del centro storico, considerata la sua competenza in materia di storia dell’arte, risulta importante anche per avviare una più incisiva politica di salvaguardia dei beni architettonici ed artistici dell’importante patrimonio della chiesa che si trova a Tuscania. Sorprende invece la decisione di accorpare le due parrocchie. Perché due e non tre? Con un'unica parrocchia l’attività liturgica e pastorale potrebbe riuscire a dare risposte più adeguate alla comunità di Tuscania.

I preti si potrebbero organizzare meglio, senza duplicazione di incarichi e di liturgie, per una comunità piccola come quella di Tuscania sarebbe sufficiente un'unica Chiesa dove vengono officiate le messe nei giorni feriali. In questo modo i preti potrebbero coordinare meglio l’attività pastorale dividendosi i compiti ed occupandosi con maggiore tempo a disposizione della comunità.

Uno potrebbe occuparsi a tempo pieno dei giovani e seguire le attività giovanili ed oratoriali, un altro potrebbe invece dedicare la sua missione agli ammalati e alle persone sole, un altro ancora seguire i gruppi parrocchiali degli adulti. Lo stesso discorso vale anche per i laici che svolgono attività nelle parrocchie. Il Vescovo Fumagalli avrà le sue buone ragioni per aver unificato solo due parrocchie ma a Tuscania un’unica parrocchia sarebbe stata ancora meglio.




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