Vittima una 91enne di Tuscania, “È stata addormentata con il sonnifero nel caffè''
di Barbara Bianchi – Fonte Viterbonews24
Tradite dalla macchina. Da un’utilitaria di colore blu ripresa dalle telecamere di un grande supermercato di Tuscania, mentre, per due giorni di fila, la coppia di diaboliche ladre avrebbe cercato di avvicinare una 91enne. Dapprima spacciandosi per le figlie di un conoscente, poi offrendosi di aiutarla con la spesa.
''Con la scusa di farsi offrire un caffè, il giorno dopo, sono riuscite a salire in casa'' ha spiegato il maresciallo dei Carabinieri della stazione di Tuscania. Da quel momento, i ricordi della 91enne, originaria di Napoli, ma da anni residente nel centro della Tuscia si sarebbero interrotti. A ritrovarla, ore dopo, la figlia, di ritorno dal lavoro.
''Mamma era gelida e rigida. Ho pensato fosse morta - aveva raccontato alla scorsa udienza di giugno davanti al collegio di giudici, - fortunatamente una volta arrivati in ospedale, si è ripresa''.
Secondo quanto ricostruito dagli uomini dell’arma, le donne, una bionda e una mora, avrebbero messo poche gocce di sonnifero nel caffè e una volta addormentata la vittima, avrebbero fatto razzia di gioielli e preziosi all’interno dell’appartamento.
''Quando siamo arrivati era tutto a soqquadro: cassetti aperti, portagioie svuotati – ha proseguito il maresciallo – solo un angolo dell’intera casa era in perfetto ordine: il lavandino. Con le tazzine lavate e sistemate''. Per questo non sono riusciti a trovare e analizzare neppure un’impronta digitale.
Per quella rapina, alla sbarra è finita una delle due donne, M.L., originaria di una famiglia di giostrai e che, assistita dai suoi legale, è pronta a dichiarare la propria innocenza: ''Non potrei mai fare del male ad un’anziana: non mi rimane che una nonna 90enne, la accudisco e le voglio bene. Non sono stata io, credetemi''.
Eppure la vittima di quella rapina l’avrebbe riconosciuta senza il minimo dubbio: ''Non mi hanno lasciato niente. Se non la fede che porta ancora alla mano''.
La prossima udienza a gennaio.