Dopo il consiglio comunale di ieri, quella del centro destra si preannuncia una situazione difficile e ben lontana dal trovare una soluzione a breve termine. Dopo le elezioni comunali, la frattura tra il PdL ed i fuoriusciti che sono riusciti a conquistare il secondo posto ad una manciata di voti dal PdL, eleggendo i consiglieri Liberati e Bartolacci, si è allargata sempre di più.
E’ apparsa insanabile nella campagna elettorale per le provinciali, dove a fronteggiarsi sono stati il vicesindaco Staccini, PdL, ed il consigliere Bartolacci, Popolo Etrusco per Meroi. I due hanno fatto incetta di voti, tanto da conquistare entrambi la poltrona da consiglieri di maggioranza. Nell’esito, dopo mesi di pessimismo, in molti hanno intravisto la possibilità di ricucire lo strappo del centro destra tuscanese.
Un centro destra che conta un patrimonio di 4000 voti a rischio di dispersione di fronte alle beghe personali dei suoi rappresentanti. Certo che, in opposizione al comune di Tuscania, ma insieme, nella maggioranza in Provincia, Staccini e Bartolacci possono essere gli attori dell’armistizio e forse “devono” esserlo, per il bene del partito al quale entrambi giurano lealtà. Il punto è: quale partito? Il centro desta? O il PdL? Si stanno gettando le premesse per spaccare la destra italiana, un danno che potrebbe costare caro nel futuro prossimo.
A Tuscania potrebbe costare caro fin da ora. L’opportunità di avere due consiglieri provinciali è enorme per il paese, ma rischia di trasformarsi in un arma a doppio taglio dalla quale forse dovrebbe guardarsi la stessa Provincia. Di fronte all’accusa di ipocrisia della “consigliera” PD, Serenella Pallottini, mentre Liberati ha risposto che, malgrado la nuova posizione di Bartolacci, continuerà a fare opposizione amministrativa anche se non politica, affermando di essere in grado di gestire lo scenario creatosi nel consiglio comunale, la risposta di Staccini è stata ben più sibillina “ Non merito l’appellativo di ipocrita, io sono sempre stato al mio posto, coerente con le scelte politiche del partito, se si è creato questo scenario non è stato certamente per colpa mia..”.
Si parla di colpe e di colpevoli, si parla di un centro destra che non è PdL, che non sta al suo posto, si parla di un centro destra stanco di essere riconosciuto come “ufficioso” ... che gioca di forza sull’opposizione per guadagnare considerazione, chissà, nella speranza forse di un accordo, di un rimpasto.. di posizioni lontane e inconciliabili a livello comunale che difficilmente finiranno coi fiori d’arancio in Provincia.
Val. Seb.