IL BIBLIOTECARIO ENIO STACCINI: ANCORA MORTI SULLA TUSCANESE A QUANDO LA VARIANTE PER IL TRAFFICO PESANTE
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Fiorenzo De Stefanis in
Corriere di Viterbo 30/07/2010 18:03:43
La rabbia, l’indignazione o la semplice e razionale ricerca di una soluzione? Il bibliotecario Enio Staccini interviene sul problema del traffico pesante dopo l’ennesimo incidente mortale sulla provinciale tuscanese.
“Ancora un morto e feriti gravi sulla Tuscanese nei pressi di Tuscania, alla famigerata doppia curva del kilometro 20 – scrive Enio Staccini - e sempre “a causa” di mezzi pesanti. Tratto di strada che sta diventando un vero e proprio cimitero di ricordi di tragedie simili.
L’ennesimo dopo decine e decine lì e altri sulla Tarquiniese, conseguenza in verità dal crescente, continuo, ininterrotto, caotico, snervante… traffico di mezzi, soprattutto pesanti, tra Viterbo e la costa tirrenica. Traffico che raggiunge il suo culmine di intensità nell’attraversamento dell’abitato di Tuscania. Lo sanno tutti, lo subiscono moltissimi, eppure da decenni niente è stato fatto di risolutivo. A parte la penosa vicenda della Orte-Civitavecchia, ora a Tuscania, Provincia e Comune, stanno sperimentando una rotonda in piazzale Trieste.
Esperimento che non intaccherà per niente, né risolverà, il vero problema del traffico. Renderà forse un po’ più fluido quello interno, ma di sicuro non risolverà il caos e il pericolo di quel traffico; anzi porterà il rumore, la puzza e il pericolo, ancor più dentro l’abitato; niente di più.
Andrebbero invece denunciati per pluri omicidio colposo le amministrazioni provinciali e comunali che niente hanno fatto in questi anni.
Perché lo si sapeva, perché moltissime delle vittime delle tragedie degli ultimi decenni avvenute in quel tratto della tuscanese, non erano spericolati o alcolizzati guidatori, bensì tranquille persone trovatesi solo per caso dove la tragedia e l’indifferenza incombevano; persone travolte o schiacciate da camion, autotreni, bilici, che per percorrere pochi kilometri devono fare gincane in forre e vie urbane.
Alla luce di inadempienze e assenze istituzionali con la complicità di interessi mercantili locali. A quando il prossimo morto? Soprattutto, quanto ancora un traffico interregionale, come quello passante per Tuscania, continuerà a massacrare la cittadina, a provare la pazienza degli automobilisti e i nervi dei residenti? Inquinando più che valorizzare una zona monumentale tra le più belle d’Italia e svilendo parte dell’abitato?