Si è conclusa la conferenza dal titolo “Alta cucina e agricoltura di qualità: un modello (esportabile) di ricchezza territoriale sostenibile”. All'incontro, organizzato dalla Boscolo Etoile Academy insieme a Uranio Mazzanti della Cooperativa di Ricerca Finalizzata, ospite d'onore è stata Irene Pivetti.
L'ex presidente della camera ha chiuso la serata parlando della promozione sociale legata al territorio.
“Non sono un esperta di cucina- ha dichiarato la Pivetti- ma sono qui perché da un paio di anni metto il mio impegno con una associazione onlus che offre il proprio sostegno a piccole realtà con difficoltà economiche. La filiera agroalimentare fa parte di questo, come lo sviluppo del territorio. Altra necessità fondamentale è l'eccellenza, per essere esportato non basta infatti un prodotto genuino, ma deve essere anche eccellente. Vogliamo utilizzare la comunicazione per sostenere il nostro progetto e per questo abbiamo bisogno di una collaborazione con gli alti standard della Boscolo Etoile”.
Queste parole della Pivetti sono state il seguito a una serie di interventi di ricercatori universitari, politici e altre figure legate all'agricoltura e al territorio che hanno dato il loro contributo parlando del proprio settore di competenza. Ferindo Palombella, presidente della camera di commercio, ha espresso la necessità della valorizzazione dei prodotti tipici della provincia come l'olio, il vino e le castagne. Questo con l'intento di esportarli attraverso il potenziamento della piccola impresa locale e attraverso la conoscenza del “marchio Tuscia”.
Eloquenti anche le parole di Boscolo su Tuscania.
“Del paese- ha detto- mi ha colpito l'alone storico, ma per lo sviluppo non basta. Il lato storico non è sufficiente, dato che la presenza di Roma è troppo ingombrante, quello che mi ha convinto completamente è la qualità della vita. Si sta bene perché non ci sono contaminazioni e questo proprio per la sua mancata crescita. Perciò può diventare una città della ricerca del prodotto di eccellenza che viene proprio dal buono e dal bello del vivere bene. Da qui si può valutare il territorio in chiave sostenibile, ambientale e sociale, arrivando alla qualità totale”. Stefano Mattei