TRASPORTATORI E CARTIERA
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Stefano Mattei in
Nuovo Corriere Viterbese 11/02/2010 14:05:31
Proprio alla vigilia del nuovo incontro con il prefetto per discutere il ritiro dei licenziamenti degli operai della cartiera, emergono nuovi contrasti paralleli a quelli discussi abbondantemente negli ultimi tempi. Questi elementi danno un quadro più complesso della vicenda che sembra vedere coinvolta sempre Olena Zharikova.
Italo Astolfi, trasportatore tuscanese, alla luce degli ultimi avvenimenti racconta la sua storia e quella dei suoi colleghi per fare chiarezza e dare ai suoi concittadini un quadro più ampio della situazione attuale ripercorrendo la sua esperienza personale che si lega anche a quella della cartiera.
“Come trasportatore facevo parte della Bertrans- dice- azienda gestita da Bernardini, che dirigeva anche la cartiera prima del fallimento sotto il nome di Union Paper. A noi era collegata la Trasport Service che, dopo il matrimonio di Bernardini con la Zharikova, è passata sotto la gestione di quest'ultima e noi ricevevamo le buste paga come Bertrans, ma tramite la Trasport Service, sotto al quale appunto è passata la dirigenza dello stabilimento per la produzione della carta.”.
Qua la vicenda comincia a complicarsi e si avvia in una complessa rete di relazioni personali. “Dopo la rottura col marito- continua Astolfi- la Zharikova ci ha convocati dicendo che voleva tagliarlo fuori dal controllo delle aziende, ma che Bernardini gli chiedeva dei soldi e lei preferiva darli a noi, se avessimo accettato di licenziarci. Quindi ci avrebbe pagato la liquidazione che ci spettava per i nostri anni passati di servizio, inoltre ci avrebbe riassunto nella nuova ditta che avrebbe creato sotto il suo controllo. Mentre uno di noi è stato estromesso immediatamente e sono tre anni che porta avanti una causa, gli altri hanno lavorato per sei mesi, poi il 31 marzo 2009 ci ha convocato licenziandoci tutti a causa di certi problemi che ha fatto emergere”.
La quasi totalità dei trasportatori, grazie alla qualifica sono stati riassunti in altri posti di lavoro, ma secondo Astolfi, rimane il grave problema dei pagamenti arretrati e il danneggiamento relativo alla perdita di altri benefici come la disoccupazione speciale, l'anzianità e altro. ”Di quello che ci spettava- conclude il trasportatore- abbiamo preso una piccola parte e tuttora ci spettano complessivamente una cifra che si aggira sui 140000 euro, relativa a delle mensilità arretrate e alla liquidazione che avevamo rateizzato per venire incontro alle sue esigenze.
Inoltre, davanti a noi tutti come testimoni, la Zharikova ha ammesso che ha usato i nostri soldi per coprire un buco relativo ai sei mesi di chiusura della cartiera, azienda in crisi per la quale ha sacrificato le nostre che andavano molto bene.
” I trasportatori sono andati per vie legali e le pratiche tuttora sono in corso. Ricostruire le storie incrociate legate a questa vicenda continua a sembrare estremamente difficile, perché il “gioco delle scatole cinesi” col passare del tempo si complica invece di risolversi.
Stefano Mattei