Erano in tanti a Castellania per ricordare Fausto Coppi, a 50 anni dalla sua prematura morte; Coppi "l'airone,il"campionissimo".
Che bello vedere i figli di Coppi baciarsi,salutarsi, abbracciarsi, con il figlio di Gino Bartali, l'altro grande campione e suo storico rivale.
Sono i figli perbene di due fuoriclasse che si sono battuti ed hanno duellato, hanno lottato fra loro con le unghie e coi denti, sempre nel rispetto reciproco e con la regola sacra del "vinca il migliore".
In un torrido pomeriggio estivo, sul mitico colle del Galibier, riuscirono anche a passarsi una borraccia d'acqua, che divenne famosa; non fu il gesto di due vip, di due divi, la borraccia rappresentava l'unione del popolo, della nazione, degli italiani al Tour.
Le due fazioni che li amarono, tifarono ferocemente, senza però mai odiarsi. Quella del Gino e del Fausto era un'Italia più seria e più bella, più gioiosa e felice; era un'Italia meno truffaldina, meno grassa e depressa, molto meno indebitata.
Anche lo sport rifletteva l'etica , ispirato e guidato com'era dall'educazione e dalla disciplina, dal senso del dovere e dell'onore, dalla lealtà. Un 'Italia più giusta e più vera dove quelli che emergevano, dovevano essere i "migliori" in tutto.
Molto meglio l'Italia di allora quando non c'erano "l'isola dei famosi", "il grande fratello", "annozero".
Molto meglio era l'Italia quando centrodestra e centrosinistra non si somigliavano così tanto e quando votavi per qualcuno sapevi da che parte stava: e come la pensava.
Ancora meglio l'Italia quando i politici non erano quasi tutti uguali,come adesso.
LUIGI CARDARELLI