UNA SOLUZIONE PER IL CANILE?
Pubblicato da
Valeria Sebastiani in
L'Opinione 23/11/2010 09:34:58
Quali i risultati del summit sul canile dello scorso venerdì pomeriggio? Alla presenza del sindaco di numerosi assessori, del veterinario Asl e dell'ingegnere dell'ufficio tecnico comunale si è discusso sui progetti per la realizzazione della nuova struttura. In ballo due diverse proposte: quella fatta realizzare del Comune e quella presentata dall'imprenditore Francesco Fano.
La seconda è appoggiata e sostenuta dai volontari che si occupano del Rifugio Speranza in quanto più idonea alle reali esigenze degli animali e di chi lavora con loro. Finalmente la proposta di Fano è arrivata in seno ad una discussione istituzionale e sembra abbia riscosso successo.
Che il progetto realizzato dall'Azienda Laika di Roberto Spacone, con sede a Montepulciano sia migliore non ci piove e non solo in senso metaforico viste le precarie condizioni attuali dalla fatiscente struttura che nei giorni scorsi hanno portato a Tuscania addirittura i carabinieri dei Nas.
Misure igieniche maggiori, controllo dei cibi computerizzato addirittura strumenti per la prevenzione della Leshmaniosi, piaga del Rifugio Speranza. Ora il comune attende un preventivo dettagliato della spesa per decidere sull'esito finale della vicenda. Sul piatto della bilancia la qualità del canile, certo, ma sicuramente anche i tempi di realizzazione. 6 Mesi per quello comunale, 60 giorni per quello prefabbricato che aspetta a Montepulciano. Il tempo sembra remare per Fano. E proprio il tempo potrebbe, anzi dovrebbe essere un fattore determinante alla luce di quello che è accaduto a seguito dell'intervento dei carabinieri.
Una situazione che ha del paradosso, che aggiunge al danno la beffa, una beffa che colpisce direttamente chi da anni si occupa degli animali in maniera del tutto volontaria subendo i disagi derivanti da anni di incuria da parte delle amministrazioni che si sono susseguite negli anni.
I Nas, allertati dalla lettera di un privato cittadino, hanno rilevato mancanze tali tanto da porre il sequestro amministrativo l'intera struttura e denunciare il gestore al sevizio sanitario e al sindaco.
Qui il paradosso: il “gestore” sono i volontari che da anni lottano documentando la lotta con lettere protocollate a sindaci, Prefetto, Striscia la Notizia e varie autorità per le condizioni impossibili del Rifugio Speranza e ora sono loro a venir denunciati a quel sindaco che tante volte hanno sollecitato.
Qualcuno, non i Nas, ha parlato di maltrattamento degli animali. Niente di più lontano alla verità. I volontari amano ogni singolo ospite del canile che chiamano per nome, portano a passeggiare anche fuori dalla struttura e curano spesso di tasca propria ricambiati dall' affetto evidente degli animali.
Oggi però è la faccia di chi ha lottato per la dignità degli animali ad essere finita sotto accusa mediatica. Bisognerebbe mettersi una mano sulla coscienza, risolvere al più presto una situazione incresciosa che ha portato alla cronaca un aspetto del paese non certo edificante.