Cerca nel Blog
VIE DI TUSCANIA, DIMENTICATE LE DONNE
Pubblicato da Valeria Sebastiani in L'Opinione • 30/11/2010 07:37:34
Scorrendo l’elenco telefonico o facendosi una passeggiata nel centro storico o fuori le mura, non si può non notare. Si nota maggiormente se magari si è donne ma non dovrebbe sfuggire neanche ai maschietti: a Tuscania non c’è una sola via dedicata ad un personaggio femminile. Anzi a dire il vero si, ma si tratta solo di sante.

Di nomi femminili poi, ne troviamo, sparsi nella toponomastica cittadina, ma ahimè le desinenze che terminano in “e” o in “a” fanno da coda a nomi di città storiche e località del posto. Bisogna tornare a prima del referendum tra monarchia e repubblica per trovare una via, piazza o viale, intitolati ad una donna, alla regina Margherita di Savoia, ad esempio, subito sostituita da nomi di illustri e meritevoli patrioti, tutti rigorosamente maschi. Non vogliamo nemmeno immaginare che dietro alla mancanza si celi l’intenzione ma certamente il fatto non fa onore a nessuno.

E pensare che si parla tanto di pari opportunità, di quote rosa. In questi ultimi tempi è una corsa a dimostrarsi aperti verso il panorama femminile, a chi conta più donne in questa o quella lista elettorale quasi un atto di tolleranza che dimostri l’apertura mentale delle maestranze in pantaloni che non si accorgono che i pantaloni ormai li portano anche le donne e spesso stanno anche meglio a quest’ultime. Dato confermato dagli sguardi lanciati ai posteriori fasciati in aderentissimi jeans. Non è una questione femminista, semplicemente parlare ancora di quote rosa e pari opportunità ci sembra obsoleto. “Lasciate il posto ai meriti” e lasciatelo anche nelle piazze, nelle strade, nelle tante targhe in ceramica esposte sui muri. Di donne, non sante, a cui intitolare vie ne abbiamo fin troppe. Dov’è la via dedicata al premio Nobel per la letteratura Grazia Deledda? A dire il vero in paese sono stati dimenticati anche gli illustri colleghi maschi della scrittrice. Dov’è via o piazza Nilde Iotti? La Iotti, fu la prima donna ad assumere la carica di Presidente della camera dei deputati.

Occupò lo scranno più alto di Montecitorio per 3 legislature(dal 1979 al 1992), conseguendo un primato, tutt’ora incontrastato, sia nell’Italia Monarchica che Repubblicana. Personaggio scomodo la Iotti, per la mentalità dell’epoca. Per lei Palmiro Togliatti lasciò la moglie e il figlio Aldo.

Una decisione dura da accettare per i militanti del PCI. La Iotti è e resta una grande donna, al di la delle appartenenze politiche, una self made woman con un curriculum da fare invidia a grandi politici maschi. Morta da undici anni, vie e piazze le sono state dedicate un po’ovunque, a Tuscania no. Dimenticata dalla toponomastica “maschilista”? Se fossero le motivazioni politiche ad aver fatto cadere nel dimenticatoio la Iotti che dire di Anita Garibaldi? L’amazzone brasiliana che sacrificò tutto per seguire Garibaldi e i suoi ideali e morì a soli 28 anni senza onori ne gloria, seppellita nella nuda terra. “Anita, Madonna laica, del nostro Risorgimento..” come la definì Benito Mussolini nel maggio del 1932, durante l’inaugurazione del monumento funerario a lei dedicato al Gianicolo.

Ad Anita, il cui vero nome era Ana Maria Ribeiro Da Silva, in Brasile è stato dedicato un intero comune di ben 9000 anime, nella regione di Santa Catarina, in Italia una profusione di vie e piazze a ricordarla, ma non a Tuscania.

Di nomi illustri, vogliamo ricordare ai nostri amministratori, ai quali dedicare una “quota rosa” della toponomastica ce ne sono ancora a centinaia, basta chiedere o sfogliare lo stradario dei comuni limitrofi. Tanto per suggerirne alcuni: Maria Montessori, pedagogista, filosofa, medico e scienziato; Matilde di Canossa, potente feudataria; Ilaria Alpi, giornalista uccisa in Somalia; Anna Magnani, grande volto del cinema italiano nel mondo e perché no? Angela e Luciana Giussani , le creatrici di Diabolik.


I commenti sono stati disattivati a causa di SPAM, saranno riattivati il 1° gennaio 2011