ANCHE TRE GIOVANI STUDENTI DI TUSCANIA IN SICILIA CON LA NAVE DELLA LEGALITÀ
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Fiorenzo De Stefanis in
Corriere di Viterbo 27/05/2010 17:39:36
Per il quinto anno consecutivo, gli studenti provenienti dalle scuole di tutt'Italia, sono giunti a Palermo a bordo della Nave della Legalità per commemorare Giovanni Falcone, Francesca Morvillo e la scorta, uccisi dalla mafia il 23 maggio del 1992 e il giudice Paolo Borsellino anch' egli vittima di un attentato nel luglio dello stesso anno. Nell’edizione 2010 lo scorso 23 maggio si sono imbarcati dal porto di Civitavecchia anche tre giovani studenti di Tuscania: Marica Re, Marina Rapisarda e Luca Mancini. I tre ragazzi hanno partecipato con grande entusiasmo, vivendo questa esperienza in modo intenso. “Abbiamo potuto partecipare grazie ad un progetto organizzato dalle nostre scuole – affermano i tre ragazzi - a bordo insieme a noi anche 1500 studenti e il procuratore nazionale antimafia, Grasso. A palermo poi ci siamo uniti ad altri mille giovani che sono partiti da Napoli e con loro sono arrivati anche il presidente di Libera, don Ciotti. Abbiamo provato un emozione fortissima quando nell’aula bunker dell' Ucciardone abbiamo partecipato alla commemorazione della strage di Capaci. Una altro momento molto intenso è stato vissuto con la visita al quartiere Zen di Palermo”. Questa iniziativa viene promossa dalla Fondazione Falcone insieme al Ministero dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca per onorare la memoria delle vittime della mafia grazie ad uno scambio e a un unione simbolica tra gli studenti delle regioni italiane con i loro coetanei siciliani. Sarebbe utile che l’esperienza vissuta da Marica, Marina e Luca potesse in qualche modo diventare patrimonio anche degli altri giovani di Tuscania che non hanno potuto partecipare direttamente a questa importante iniziativa. L’impegno per la legalità non riguarda più solo i territori dove hanno avuto origine le organizzazioni malavitose della Mafia, della Camorra e della Ndrangheta, difatti è lo stesso Giuseppe Pisanu presidente della commissione parlamentare anti mafia a sottolineare l’espansione di questo pericolo: “Le mafie italiane si stanno, in forme diverso rispetto alle regioni di origine, radicando sempre di più nel centro Nord Italia, nel resto d'Europa e addirittura oltre Oceano”.