L’ amministrazione comunale, preso atto delle perplessità di alcuni presidenti dei consorzi stradali, ha inteso precisare i motivi per i quali l’assessore delegato Eliseo Fulgenzi, è impegnato a lavorare alla riforma di questi istituti. “Per prima cosa intendo evidenziare che non è assolutamente intenzione del comune di defilarsi nella gestione dei consorzi – afferma l’assessore Fulgenzi - va fatto presente che i consorzi stradali sono istituiti come enti locali autonomi dal Decreto Luogotenenziale n. 1446 del 1 settembre 1918, tutt’ora vigente; nello specifico si occupano della manutenzione, e dei relativi servizi tecnico amministrativi di una o più strade facenti parte di uno specifico territorio.

La normativa vigente prevede che l’amministrazione dei consorzi è affidata ai consorziati, che eleggono i loro organi nello specifico: presidente, consiglieri, revisori, ecc. ecc. generalmente scelti fra i consorziati stessi. Quindi la posizione che ha assunto l’amministrazione comunale non è certo quella di volersi defilare, ma quella di applicare una volta per tutte la normativa in essere, in modo da rendere fra l’altro la procedura di manutenzione più snella ed efficace.

Dal canto suo il comune, per scongiurare la conseguente antieconomicità derivante da una gestione consortile che prevede una propria organizzazione con personale specializzato, si adopererà affinché venga garantita ai consorzi stessi la copertura dei vari settori funzionali e di segreteria, mettendo a disposizione dei vari consorzi personale e mezzi.

Nel quadro futuro ci sarà giustamente un cambiamento di direzione, i presidenti come per legge avranno finalmente la possibilità di esercitare a pieno una gestione autonoma e sicuramente più snella dell’attuale, stabilendo quelle che saranno le lavorazioni da eseguire e le priorità d’intervento sulle singole strade, rendicontando a fine anno gli oneri di spesa”.

L’anomalia del funzionamento dei consorzi stradali di Tuscania stando alla dichiarazione dell’assessore Fulgenzi è quindi cosa vecchia. Non essendo intervenute, negli ultimi mesi, modifiche normative in materia di gestione di questi istituti, viene da chiedersi come sia possibile che a Tuscania fino ad oggi, nonostante la rilevanza economica e sociale del problema, nessuno abbia sollevato eccezioni. L’iniziativa del comune serve semplicemente a riportare il tutto nella legalità.