"LA PROSPETTIVA DI QUESTA AMMINISTRAZIONE SI FERMA ALLA SAGRA DEL BACCALÀ..."
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Patto per Tuscania in
Articoli Toscanella 18/08/2010 07:27:34
'Patto per Tuscania' controbatte
“Prendiamo atto della difesa d’ufficio che l’assessore alla Cultura Giovanna Perugini fa, arrampicandosi sugli specchi, della cosiddetta sagra del baccalà (per altro forse toccava ad altri rispondere). Restiamo però perplessi, rispetto a argomentazioni che da una parte palesano l’insussistente peso politico del Comune, evidenziato dal tentativo di scaricarsi dalle responsabilità, giustificando l’inconsistenza della manifestazione con il fatto che “ad oggi nessun finanziamento è stato erogato per la realizzazione di eventi artistico-culturali”; e dall’altro si avventurano in improbabili elogi dell’iniziativa privata, circoscrivendoli alle intraprese, pur ammirevoli, di un bar.
Si tratta di dichiarazioni che la dicono lunga sulla lungimiranza e sullo spessore culturale di questa amministrazione. Di fatto, Perugini certifica involontariamente quanto da noi sostenuto, ovvero l’assenza di iniziativa e la mancanza di programmazione del Comune, nei confronti di un settore cruciale per l’economia di Tuscania. A fronte di tutto ciò, e a maggiore ragione, torniamo quindi a porre ai nostri amministratori le 6 domande, alle quali nessuno ha finora risposto.
L’amministrazione comunale ha contattato i ristoratori di Tuscania, per sondare la loro eventuale disponibilità a organizzare la festa?
Quanto hanno pagato, di occupazione di suolo pubblico, gli organizzatori?
Quale è la percentuale di incasso che verrà destinato in beneficenza, visto che nei manifesti affissi non veniva specificato?
A quanto ammonta l’incasso totale della manifestazione?
Chi è l’assessore comunale che ha caldeggiato la sagra, e su quali presupposti è stata scelta?
In quale Comune paga le tasse l’associazione organizzatrice?”
Anche alla luce di quanto dichiarato sull’argomento dal sindaco e dall’assessore Perugini, gli esponenti della lista “Patto per Tuscania” tornano sulla questione della contestata manifestazione, riproponendo i quesiti già evidenziati in una precedente nota.
“Sostenere, come hanno fatto il primo cittadino e l’assessore, che questa manifestazione, organizzata da una associazione di fuori, ha promosso Tuscania e il suo territorio, dà la misura della visione che questa amministrazione ha, rispetto al progetto di sviluppo per la città. Se benefici ci sono stati, questi li hanno avuti, infatti, solo gli organizzatori.
A prendere per buon quanto dichiarato da entrambi, alla sagra hanno partecipato circa 4.000 persone: tenendo conto che il costo medio di un pasto si aggirava intorno ai 18-22 euro, a spanne, l’incasso dovrebbe ammontare quindi, prudenzialmente, intorno ai 70-80mila euro. Non male, come guadagno, altro che introiti dei bar o di altre attività locali; piuttosto, quanti, di questi soldi, sono rimasti a Tuscania? – prosegue la nota –.
Arrivati a questo punto, e tenendo conto delle dichiarazioni disarmanti di sindaco e assessore, forse è il caso di rassegnarsi, sperando in tempi migliori, e confidando sulla capacità che Tuscania ha di attrarre visitatori e turisti, autonomamente, in virtù del suo patrimonio ineguagliabile, che rischia però di deteriorarsi a causa dell’incuria e dell’abbandono in cui versa, e dall’assenza di politiche di sviluppo.
Certo, il rammarico per tutto ciò è grosso, soprattutto se si considerano sia le potenzialità, che le capacità imprenditoriali nel settore che i tuscanesi hanno mostrato di saper esprimere. Ma tant’è: è evidente ormai che la prospettiva di questa amministrazione si ferma alla sagra del baccalà”.