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OLENA ZHARIKOVA RISPONDE ALL'ART. DEL 06.05.2010
Pubblicato da Olena Zharikova in Articoli Toscanella • 07/05/2010 07:36:21
Gentile  Gigi Pica. Come  vede non è cambiato l’umore dei lavoratori dopo la reintegra, rendendo la situazione molto tesa.

Ho letto il suo amareggiato articolo sul Piedibus, precisamente  sulla mancata gratitudine da parte del Comune e mi creda  mi è dispiaciuto  di questo fatto, non si meritava un trattamento di questo genere. Almeno Lei  ha avuto la soddisfazione dei sorrisi dei bambini. Forse su questo esempio si può capire il dispiacere  di quando una persona cerca di fare tutto il possibile da parte sua, anche se ha le possibilità molto limitati, ma i destinatari finali  di questi sforzi di volontà non perdono l’occasione per  mostrare il totale disprezzo verso tutto ciò che fai. Lo meritano lo sforzo ? 

Innanzi tutto vorrei ribadire e spero per ultima volta, perché non si dovrebbe distorcere le mie parole e i fatti accaduti che con l’esempio di come è stata veloce la procedura dell’erogazione della disoccupazione, poteva  essere veloce la procedura  da me varie volte promossa del pagamento diretto della cassa integrazione da parte del INPS, cosi non si doveva neanche chiedere la stessa disoccupazione, per poi restituirla. Cosi non è stato è vorrei capire per quale motivo da parte dei sindacati mancava totalmente l’interesse per  quella di soluzione, anche perché e ancora una possibilità che si prende in considerazione da tutti.

Comunque, chi ha scritto non è al corrente del lavoro svolto nel primo turno dagli operai i reintegrati.
Con il modo di comportarsi ben diverso da parte degli stessi, abbiamo affrontato gli stessi argomenti, compresi gli stipendi arretrati, e sembra di aver trovato la strada giusta per risolvere la situazione , ho almeno di fare tutto l’indispensabile .
Sulla domanda degli operai del secondo turno come percepiscono gli arretrati, sono stati fornite le stesse risposte, ma l’atteggiamento assunto non ha lasciato dei dubbi: si continuava lo sciopero  anche  essendo presenti in azienda, con la scusa che non sono stati percepiti gli arretrati. 

In seguito ai furti che hanno colpito Tuscania, anche tutti i due dei nostri stabilimenti,  dopo aver scoperto , con l’aiuto del personale , l’intrusione che ha portato danneggiamento dei beni aziendali, ricordo di proprietà dei terzi, dopo aver avvisato le autorità dell’accaduto, ho provveduto a sigillare alcune aree  di massima importanza per  la precauzione verso ulteriori possibili tentativi di intrusione o furto, perché soltanto in questo modo si rendeva possibile di verificare l’eventuale accesso. Le aree sigillate per le ragioni di sicurezza , come dei quadri elettrici, non erano necessarie per i lavori da svolgere ed alcune, come l’officina, sono state aperte su richiesta e senza problemi. 
Diffido  chi ha scritto quello che non ho mai detto, precisamente “divertitevi” con le scope  a  mettere qualsiasi altra espressione a me non appartenente, perché non ho l’intenzione a tollerare ciò che si scrive  per diffamarmi.

Mi ricordo che  tra   i lavori che  erano assegnati al secondo turno comprendevano la manutenzione del flottatore, uno dei macchinari facente parte della depurazione, e per  il continuo rifiuto  degli operai di pulirlo e renderlo efficace, con delle scuse più incredibili, ancora giace nello stato di prima. Lo stesso  trattamento di “non pulizie “ è stato riservato all’area del preparazione impasti, e  ad altre aree. 

Anche se questi lavori  di pulizia e manutenzione non entrano in cassa  dell’azienda, come si pensa ad avviare un impianto dopo quattro mesi di fermo senza eseguirli? Impensabile anche per i troppo bravi.

Mi è molto dispiaciuto che per spazzolare il pavimento del proprio spogliatoi è stato richiesto da parte del secondo turno l’intervento della “ditta esterna” di pulizie. Almeno questo sforzo si poteva fare, anche perché non mi risultano i residui pericolosi che emettono gli stessi operai che non possono essere da loro puliti. 

Sulla mia richiesta dell’ultimo giorno”lavorativo” inoltre di mezza giornata, da me  concessa sulla richiesta dagli stessi lavoratori in procinto della Festa , venerdì ,di tagliare l’erba con il tagliaerba, con gli occhiali di protezione  indispensabili  in dotazione, tutti i dieci operai presenti hanno dichiarato ”che non sono capaci di utilizzare il tagliaerba”. E tutti dieci si sono precipitati a raccogliere insieme quello che è stato capace tagliare un collega il giorno prima…  

In tre anni di  fermate e  i lavori eseguiti, non è mai successo che sono mancati i dispositivi di sicurezza in dotazione richiesti , non sono mancati neanche in  questa occasione .

Infatti  al primo turno sono stati distribuiti tutti i dispositivi di sicurezza, compresi le mascherine, se capitava di pulire le zone più sporchi ,e stato  tutto controfirmato nel registro. Il secondo turno si rifiutava di eseguire i lavori, ma non avevano neanche visto gli stivali davanti la porta degli spogliatoi?

Facendo il passo indietro, nel momento quando è stato scoperta l’intrusione, a tutti gli operai presenti in azienda in quel occasione per la  riunione, è stato esplicitamente chiesto di verificare la presenza dei dispositivi di sicurezza, e nessuno non ha notato la mancanza degli stessi. Come è possibile che  una settimana dopo, quando si esce a lavorare , iniziano a mancare a qualcuno?

Se cosi fosse, l’azienda ha sempre una minima scorta per le emergenze. Ma non sono stati i dispositivi a mancare veramente, ma  ben altro… 

Infatti è stato chiesto ai lavoratori di  precisare se sono un'altra volta in uno stato di sciopero, per l’atteggiamento “nulla facente” di ben tre giornate, e forse sarebbe stato più onesto da parte loro dichiararlo, ma  anche in questa occasione  mi è stato  ribadito che tanto che non sono stati pagati per il pregresso non si sentono in dovere a eseguire i lavori…Rimane difficile definire “soprassedere“questo atteggiamento…
 
Mi sembra fuori logo dare dei suggerimenti  all’amministrazione  nella mia persona cosa meglio dovrei fare e cosa no  da parte di chi rifiuta di eseguire il proprio lavoro per il bene dell’azienda e per questo di tutti,. Ogni uno dovrebbe fare il suo..

Mi sono impegnata molto in questi anni di gestione, anche se non sono  più sicura dopo tutto quello che è successo se ne valeva la pena, ma riprendendo il discorso del  Gigi Pica, anche  se  questo impegno è servito per far vedere  ad alcuni visitatori contenti , come  bambini di scuola, l’azienda che faceva un lavoro molto utile, è gia una delle poche soddisfazioni che mi tengo. 

Non ho visto per niente da parte degli alcuni operai la disponibilità al dialogo costruttivo per il futuro, basta soltanto ricordare gli urla nei miei confronti , approfittando che  sono da sola, con degli insulti tipo “ se non ha  i soldi per pagare adesso, prenditi la macchina e vattene ”  o  …” sei finalmente alla disperazione adesso  e sono C-o-n-t-e-n-t-o-! “ Mi avrebbe fatto piacere che le persone che me l’hanno detto avrebbero il “coraggio”, preferirei un'altra espressione più chiara, di ammettere questo, e spiegare al resto chi legge come possibile considerarli un dialogo costruttivo.
 
Mi sembra che unica cosa per cui hanno lottato gli operai questi ultimi mesi era il riconoscimento  della legalità dello stato di sciopero ,” garantito dalla costituzione,” e l’hanno per il momento ottenuto, ma in questa lotta hanno smarrito il diritto al lavoro, come  dovrebbe nello stesso modo essere garantito per Lavoratori, che per le aziende, e non si sono fatti nessuno scrupolo per cancellare tutto il lavoro svolto da chi si è impegnato maggiormente per il riavvio dell’azienda  nel mese di dicembre , me compresa, e adesso  cambiano l’idee? Non è lo sciopero che porta i soldi nelle casse aziendali? E cosa ? a… la produzione…Peccato che sono stata completamente ignorata quando cercavo di far comprendere questo nei tempi ragionevoli … 
 
La cosa più fastidiosa in questo scritto al quale rispondo  e che non riesco ad attribuire a tutti gli operai, e penso di avere ragione, che sono stati riportati un’altra volta i fatti completamente distorti  e non veritieri , con unico scopo di farsi  ulteriormente le vittime della situazione della   quale gli  stessi operai  sono  autori… Ancora più deprimente che le persone che   “a quattro occhi” dicono la verità ma raccontano delle cose completamente diverse d’avanti agli altri. Per le persone del genere si perde ultimo rispetto che uno può avere… 

Si invitano i signori operai ad astenersi di fare la domanda e risposta  verso l’azienda , nel modo da discreditare la stessa, inoltre ad astenersi dalle offese personali verso l’amministratrice. 

Tuscania, 07.05.2010 
Olena Zharikova  


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