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LA DIREZIONE DELL'IPSIA AFFERMA CHE LA SCUOLA NON CHIUDERÀ
Pubblicato da Stefano Mattei in Nuovo Corriere Viterbese • 07/11/2010 10:09:30
La direzione dell'Ipsia di Tuscania, nonostante le voci di chiusura, è estremamente fiduciosa sul regolare svolgimento delle lezioni anche per il prossimo anno. A dichiararsi preoccupati per questa eventualità erano stati i sindacati, in particolare Tonino Longo di Uil-scuola e lo stesso sindaco Natali, entrambi comunque hanno dimostrato la loro volontà di fare di tutto per scongiurare questa ipotesi.

“Siamo convinti che riusciremo ad andare avanti- dice la Savioli, fiduciaria del preside per Tuscania- ci mancano pochi iscritti per raggiungere il numero richiesto dalla regione e stiamo lavorando molto bene. Se c'era la volontà di chiudere, da parte di tutti ci sarebbe stato un atteggiamento diverso, al contrario in questo periodo stiamo crescendo molto. Abbiamo trovato un ottimo dirigente scolastico, Luigi Valente e anche un grande sostegno da parte di tutte le istituzioni. Sono infatti contenta che in questo particolare frangente il comune e l'ufficio scolastico provinciale hanno ribadito il loro sostegno. Ultimamente stiamo collaborando proprio con gli enti locali per migliorare certe strutture all'interno dell'istituto”.

La possibilità di chiusura dell'Ipsia, derivante da una politica di “smaltimento” delle scuole più piccole della provincia, certamente potrebbe creare diversi disagi, considerando anche la particolarità dell'istituto professionale di Tuscania. “Come sindacato- ha detto Longo- ci opporremo. L'Ipsia di Tuscania è indispensabile dal punto vista geografico e perché garantisce una formazione professionale che altrimenti verrebbe a mancare”.

Come molti sostengono infatti, le ridotte dimensioni di questo istituto non sono uno svantaggio, ma una delle sue peculiarità più positive.

“Siamo una scuola particolare- conclude la Savioli- il 50% dei nostri alunni sono stranieri e molti provengono da paesi limitrofi a Tuscania. Il numero ridotto degli studenti ci permette un rapporto diretto con i ragazzi che in altri posti sarebbe impossibile. Alcuni vecchi professori, ad esempio, continuano a venire da noi per insegnare italiano ai ragazzi che provengono dall'estero. E' proprio il continuo apprezzamento delle famiglie che ci conforta sul fatto che stiamo facendo un buon lavoro. Una eventuale chiusura provocherebbe forti disagi, perché molti sarebbero costretti a spostamenti maggiori che comporterebbero un aumento di spese per le famiglie, ma anche perché per un giovane in un periodo complesso della sua crescita un luogo come Tuscania è certo più favorevole di una città più grande. Se abbiamo superato lo scorso anno, quando abbiamo cambiato quattro dirigenti, di certo non chiuderemo”.

Stefano Mattei


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