MASSIMO DE FRANCHI RICORDA L’AMICO MONS. ROMERO A 30 ANNI DAL BARBARO OMICIDIO
“Oggi a Tuscania, fedele alla parola data, sono stato a messa, ricordando l’uccisione di Monsignor Romero, Arcivescovo del Salvador, mentre diceva messa”. Tuscania ha un legame con i tragici fatti accaduti in Salvador che hanno portato alla barbara uccisione del Vescovo Romero, il concittadino prof. Massimo De Franchi, all’epoca dei fatti si trovava in Salvador per motivi di lavoro ed era diventato molto amico del martire cristiano. “Oggi siamo a 30 anni da quel 24 marzo 1980: non si era mai arrivati a tanto in America Latina.
Anche il nostro parroco questa mattina lo ha ricordato, tra i martiri più cari alla Chiesa. L’ha fatto indirettamente, ma a me è bastato così. In quel martirio, in San Salvador capitale dello stato più piccolo d’America, si riassumono tutti quelli che furono sacrificati in 20 anni (1960-80) nel confronto tra popoli sottomessi ed i rulli compressori delle multinazionali. Tanti sacerdoti latino-americani, furono fatti tacere dalle dittature imposte e volute.
“Un colpo solo, in mezzo al cuore, l’Arcivescovo venne ucciso sull’altare, alzando le braccia verso l’Altissimo elevando l’ostia” . Non fu soltanto un crimine verso il prete Romero, ma contro l’immagine cristiana della fede.
Chi aveva organizzato l’assassinio era colpevole e apostata: il maggiore salvadoregno, Roberto D’Abuisson, aveva organizzato il colpo, “il killer, apparteneva all’Esercito; il figlio Mario, dell’ex-Presidente Molina, eletto dalle famiglie latifondiste del caffè, accompagnava. L’autista del maggiore guidava la “wolfsvagen Passat rossa”.
Voglio ricordare che a Roma dal 24 al 28 marzo, si svolgeranno le celebrazioni ecumeniche nel XXX anniversario del martirio. Domenica 28 marzo tutto si concluderà con una celebrazione eucaristica delle comunità latinoamericane a Roma nella parrocchia di S.Lucia (ore 17), presieduta da mons. Rosa Chavez”.