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LA PRO LOCO DI TUSCANIA NON CONOSCE LA STORIA DEL NOME TOSCANELLA?
Pubblicato da Luigi Pica in Articoli Toscanella • 17/10/2010 21:08:07
Domenica 17 a Tuscania c’è stata una rappresentazione in costume del “Processo e decapitazione del Tartaglia” questo evento è stato pubblicizzato con un comunicato che potete vedere a questi indirizzi:

http://viterbolazio.blogspot.com/2010/10/processo-e-decapitazione-del-capitano.html
http://www.ontuscia.it/news.php?extend.50444.3
http://www.latuavoce.it/notizie/notizia.asp?id=29844
http://www.tusciaweb.it/notizie/2010/ottobre/15_52corteotarquinia.htm

i comunicati variano di poco, ma in tutti c’è una breve storia, qualche volta in evidenza che dice:

Così la storia:
"Nei primi anni del XIV secolo la città di Tuscania passò sotto il dominio del papato. Bonifacio VIII le mutò il nome in "Toscanella" e Martino V la dichiarò Contea investendone il Capitano di Ventura Angelo Tartaglia. Nato a Lavello nel 1370 fu uomo duro, ambiguo e ambizioso. Nel dicembre del 1421, in seguito a fraudolente operazioni volte contro il papato, fu catturato e sottoposto a tortura. Confessò il suo tradimento e sulla piazza del pubblico mercato di Aversa ebbe mozzata la testa."


Quindi, ancora una volta, viene diffusa questa favola più volte smentita, dal più eminente storico della storia medievale di Tuscania, il prof. Giuseppe Giontella, che è anche vicepresidente della pro loco e prima di lui altri eminenti studiosi. Il prof. Giontella in un articolo sul nome di Tuscania e Toscanella ad un certo punto afferma (copio/incollo quanto scritto dal prof. Giontella):

La “Storiella” attribuita al papa Bonifacio VIII.

La superficialità con cui un ignoto storico locale ha letto l’epigrafe dell’anno del giubileo 1300 (si trova a Roma, in Campidoglio, affissa nel pianerottolo della scalata del palazzo dei Conservatori) ha “inventato” di sana pianta il fatto che il papa Bonifacio VIII nel 1300 ha condannato Tuscana a mutare il suo nome in Toscanella a causa di un grave misfatto! Nulla di più falso! Quell’epigrafe in realtà dice:

“Anno 1300, al tempo del papa Bonifacio VIII. I senatori del Campidoglio Riccardo Annibaldi e Gentile Orsini condannano Toscanella, per un grave misfatto commesso a pagare la somma di…” ecc.

Come si vede, Bonifacio VIII non c’entra affatto: è una semplice nota cronologica. Toscanella, in quell’anno 1300 si chiamava già Toscanella, da almeno una novantina d’anni, come attestano diversi documenti dal 1206 in poi. Tale nome non è nato in senso dispregiativo. I documenti latini locali recano sempre il nome TUSCANA; sono quelli scritti fuori (Orvieto, Roma, ecc.), che spesso chiamano la nostra città con il nome di TUSCANELLA.

Io penso che il mutamento sia avvenuto semplicemente per timore di non essere compresi e per evitare la possibile confusione tra la città Tuscana e la vicina regione Toscana: da tempo ormai la regione Etruria aveva mutato il suo nome in Tuscia e poi in Toscana.

Queste cose le ho già scritte nel mio volumetto Tuscania attraverso i secoli (1980); le ha scritte prima di me Giuseppe Signorelli nella sua opera Viterbo nella storia della Chiesa (1907), le ha scritte Giulio Silvestrelli nel volume Città, Castelli e Terre della Regione Romana (1940), eppure vi sono molti che, quando scrivono di Tuscania, insistono ancora nel raccontare la favoletta metropolitana di Bonifacio VIII.


Se queste cose le afferma il prof. Giontella, ci possiamo credere, allora ci domandiamo come fa un’associazione come la pro loco a mandare in giro ancora questa storia di Bonifacio VIII? Chi ha scritto il comunicato, non poteva interpellare il prof. Giontella che (ripeto) è vicepresidente ed è anche colui che ha scritto questa storia del “processo e la decapitazione del Tartaglia”? Nel comunicato non si poteva almeno nominare l’autore di questa storia/rappresentazione?

Da anni ripeto che la pro loco ha in mano dei bozzetti di costumi storici proprio del periodo del Tartaglia, bozzetti che sono stati realizzati proprio su uno studio del prof . Giontella di quel periodo e mai realizzati.

Si continuano a spendere soldi affittando costumi e figuranti di altri paesi?

A tal proposito i tuscanesi ci domandiamo:

- questa sfilata è stata realizzata con un contributo pubblico?
- un contributo della Regione, del Comune, della Provincia?
- quanto è costato?


Pensate che ce lo diranno? Io dico di no.


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