Sono molti, anzi moltissimi i tuscanesi che giudicano positivamente la proposta avanzata dall’assessore all’urbanistica Stefano Maccarri per modificare i parametri relativi alla formazione delle graduatorie per determinare gli aventi diritto alla casa popolare. “C’è un dato di fatto oggettivo le case popolari vengono assegnate solo agli stranieri e questo non è giusto”.

Questo è in sintesi il pensiero della stragrande maggioranza dei cittadini di Tuscania. Una maggioranza che non ha colore politico, la pensano così anche molti professionisti, cattolici e persino qualche storico rappresentante della sinistra radicale. Per i pochi che criticano, l’iniziativa di Maccarri si inserisce perfettamente nella deriva culturale nazionale, dove l’immigrazione viene considerata un pericolo piuttosto che una risorsa.

“Con il martellamento dei media sulle cattive azioni degli stranieri ormai è stato fatto il lavaggio del cervello alla maggioranza degli italiani – afferma un giovane studente universitario impegnato nell’associazionismo cattolico - gli stranieri hanno solo doveri, in primis quello di lavorare molto di più degli indigeni, percependo però molto meno salario. I diritti invece per gli stranieri ormai in questa società sono un opzional.

Perché nessuno si scandalizza delle occupazioni abusive che da anni avvengono anche nei quartieri delle case popolari di Tuscania? Questi abusivi non ledono i diritti di quanti si trovano prima di loro in graduatoria?”.

Lo stesso sindaco Massimo Natali ha confermato che molto presto la giunta si occuperà della materia dei criteri per la formazione delle graduatorie delle case popolari: “ Abbiamo avviato una prima fase di studio ed approfondimento della materia – dice il sindaco – gli uffici preposti e tra questi, prima di tutti i servizi sociali che si occupano di raccogliere le domande ed acquisire tutti i documenti per verificare i requisiti dei richiedenti, il problema sollevato dall’assessore Maccarri esiste, basta leggere le graduatorie.

Nessuno vuole infrangere le regole, che devono valere per tutti, verificheremo se e come sarà possibile fare in modo di rispondere ai bisogni anche dei tuscanesi”.