Gravi disagi per i cittadini a causa della decisione chiudere l'unico ufficio delle “Poste” durante il pomeriggio. Una decisione che appare illogica dato Tuscania è un paese che, per il suo numero di abitanti, ha bisogno di una copertura maggiore. Inoltre, durante la mattina molti cittadini hanno incombenze lavorative e spesso non riescono a trovare tempo per recarsi “alla posta”, anche perché logicamente le file, che già in precedenza erano lunghe, sono aumentate considerevolmente soprattuto durante il giorni dei pagamenti delle pensioni, nei quali i più colpiti sono ovviamente gli anziani costretti a sostare negli uffici per ore.
E' naturale che Viterbo, per numero di abitanti, abbia una copertura maggiore di impiegati postali, ma gli uffici sono cinque e se si vedono i tempi che si impiegano, ad esempio, per effettuare un qualsiasi pagamento alla posta centrale di Viterbo in relazione con quella di Tuscania, il rapporto pare decisamente sproporzionato.
A Tarquinia, dove il numero di abitanti non supera di molto quello di Tuscania ci sono due uffici, uno aperto anche il pomeriggio e quello del Lido aperto la mattina. Lo stesso vale per Vetralla, dove l'ufficio funziona solo la mattina, ma gli utenti possono essere smistati anche nell'ufficio di Cura. Tuscania, a differenza di questi altri paesi, ha un solo ufficio e un bacino d'utenza troppo elevato, cosa che di conseguenza crea disagi non solo per i cittadini, ma anche per i dipendenti stessi che subiscono una mole di lavoro maggiore e finiscono per avere una percezione negativa da parte delle persone che subiscono lo stress dell'attesa e di conseguenza, per un logico “transfert psicologico” finiscono spesso per scaricare “la colpa” dei lunghi tempi sulla loro efficienza lavorativa.
Questo politica di riduzione degli “sportelli” da parte delle Poste Italiane, dovrebbe rientrare nella ricerca dell' ”informatizzazione” della burocrazia pubblica, un progetto che a lungo termine appare corretto, ma attualmente le operazioni eseguibili a livello informatico sono una piccola parte e molti, soprattutto gli anziani, hanno delle difficoltà con le tecnologie moderne.
E' quindi l'opinione pubblica, con un sostegno dell'amministrazione a dover lottare per cambiare le cose. E' avvenuto in questa provincia, a Vetralla, il caso eclatante di un sindaco che si era incatenato davanti agli uffici postali per evitare la sua chiusura, logicamente questo è un caso limite, ma “alla posta” prima o poi ci vanno tutti.
Stefano Mattei