LE CANDIDATURE DEI TUSCANESI ALLE PROVINCIALI, NULLA SI CREA NULLA SI DISTRUGGE
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Stefano Mattei in
Nuovo Corriere Viterbese 01/03/2010 17:10:25
L'uscita delle liste ufficiali per i candidati alle prossime provinciali, dà immediatamente un quadro complesso, per non dire confuso, delle candidature dei “tuscanesi”.
Il dato che colpisce maggiormente scorrendo i nomi sono le spaccature nei partiti principali, il Pdl che porta Staccini e Pdl Popolo Etrusco, che è la lista che sostiene Bartolacci, che negli ultimi tempi ha cominciato a “tirare” parecchi colpi verso il sindaco Natali, riproponendo la battaglia che si era riproposta per le ultime comunali, dove coloro che hanno sostenuto Liberati, quindi anche Bartolacci, dichiaravano che la vittoria dell'attuale sindaco era dovuta semplicemente ai vantaggi derivanti dal simbolo e di conseguenza dalla fedeltà popolare a Berlusconi.
Questo concetto viene riproposto nella disputa interna tra Staccini e Bartolacci per la provincia. Stessa cosa accade nel Pd, dove la lista principale sosterrà Stefano Ciccioli, ma pare ci sarà anche un gruppo capeggiato da Mencagli, storicamente tendente al separatismo all'interno della “sinistra”. Questa rottura è probabilmente un riflesso delle dispute ad un livello più alto tra Sposetti e Parroncini. Oltre i due partiti principali, ci sarà Giancarlo Guerra con l'Italia dei Valori e Valentino Brunori con l'Mpa di Storace.
L'ultimo tuscanese a concorrere è Potestio, che esce dal Pd e andrà con l'Udc sostenuto da Regino Brachetti. Soluzione che magari qualcuno poteva prevedere, ma certamente è sorprendente rispetto alle ultime comunali. Analizzando questi dati, inutile ribadire che l'epoca delle ideologie è morta e sepolta, inoltre queste continue lotte interne, spesso mascherate con frasi di circostanza, fanno comprendere quanta ricerca del “potere personale” c'è all'interno della politica tuscanese, che riproporrà “un ampia possibilità di scelta” ai suoi cittadini.
Mentre però la destra è forte, incomprensibile la scelta della “sinistra”, se ormai così si può chiamare, in un continuo disorientamento “spaziale” tra centro e destra che logicamente va solo a discapito della comprensione delle persone. Questo continuo gioco di alleanze, amicizie e interessi, spesso personali e non popolari, porta la politica tuscanese a ribadire un famoso concetto della fisica, “nulla si crea e nulla si distrugge, ma tutto si trasforma”, a seconda dei casi.
Stefano Mattei