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ANCORA IN ALTO MARE LA VERTENZA DELLA CARTIERA DI TUSCANIA
Pubblicato da Valeria Sebastiani in Nuovo Viterbo Oggi • 10/01/2010 09:04:23
Non si intravedono spiragli di luce sulla complicata vicenda della cartiera di Tuscania. A seguito della crisi economica che grava sull’impresa e dei mancati pagamenti regolari degli stipendi, tra amministrazione e operai si sono create delle fratture insanabili che dopo mesi e mesi di accomodamenti e trattative verbali da entrambe le parti in causa, hanno portato allo sciopero ad oltranza degli operai dal 18 dicembre 2009.

Sciopero che si è concluso con il licenziamento degli scioperanti il 22 dicembre scorso, giorno che l’amministrazione aveva posto come ultimatum agli operai per riprendere il lavoro ed abbandonare la protesta.

Nel consiglio comunale straordinario, convocato proprio in coincidenza del 22 dicembre, Fabio Bartolacci, consigliere di minoranza, ha espresso la personale preoccupazione sul problema della cartiera e delle 22 famiglie a rischio licenziamento, proponendo un intervento urgente in materia.

La proposta di Bartolacci, peraltro condivisa da tutti i presenti in sede di consiglio, era quella di affrontare in modo definitivo il problema cartiera: aprire un tavolo di discussione al quale invitare i vari rappresentanti politici Regionali e Nazionali per poter esporre i fatti ed ottenere consigli ma soprattutto aiuti affinché l’unica grande industria di Tuscania possa continuare a lavorare.

Ad oggi, l’amministrazione comunale ha ritenuto opportuno presenziare un incontro privato, tenutosi lo scorso giovedì 7 gennaio, tra amministrazione della cartiera ed operai per poter tentare di far raggiungere un accordo alle parti. Un incontro ben diverso da quello proposto da Bartolacci e che, a quanto sembra, non ha portato i risultati sperati. Sembrerebbe infatti che l’amministrazione della cartiera abbia proposto agli operai la riassunzione e la ripresa dei lavori dietro il licenziamento di 5 operai e con nessuna garanzia sulla riscossione degli arretrati, proposta che non sarebbe stata condivisa ne dai restanti operai tantomeno dai sindacati coinvolti.

Quale la soluzione? Nessuna.. Se le condizioni rimarranno queste, sono da prospettarsi nuove lungaggini che andranno ad aggravare sia la situazione dell’impresa che quella degli operai rimasti senza lavoro e senza soldi. Che fine ha fatto la proposta avanzata in consiglio da Bartolacci? E’ stata trasformata in un incontro privato..

Il problema è ben più serio di quelli che l’azienda si è trovata ad affrontare fino ad ora. Al di la di simpatie personali per l’una o l’altra parte in causa, il paese è chiamato per intero a prendere una decisione: è del futuro di 22 famiglie tuscanesi che si parla. Un dato che andrà a pesare sull’intera economia del paese.

Decisioni serie sono, come proposto in consiglio comunale, chiedere l’intervento dei nostri rappresentanti politici per riuscire a catalizzarne l’attenzione verso Tuscania, sull’esempio di altri comuni in seria difficoltà economica come ad esempio Civita Castellana, per ottenere l’aiuto di ammortizzatori fiscali e agevolazioni ad hoc che permettano all’impresa di poter riprendere il lavoro nella massima tutela degli operai ma anche una revisione dell’impresa, un piano di lavoro serio .

La cartiera di Tuscania è attualmente sotto responsabilità di un curatore fallimentare che ne ha derogato la gestione d’impresa all’attuale amministratrice. L’amministrazione comunale ha il dovere di vederci chiaro, una volta per tutte, sull’intera faccenda, costituendosi parte in causa sia a tutela degli operai che di un impresa che riveste un importante ruolo economico per tutta la cittadina.

Ecco perché un incontro come quello dello scorso giovedì, che ha visto esclusa gran parte della rappresentanza dei cittadini nella persona dei vari consiglieri d’opposizione, si dice anche della maggioranza, non può essere il modo di affrontare il problema.
Valeria Sebastiani

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