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POLEMICHE SUL CENTRO ANZIANI VINCENZO DE STEFANIS CALIBRA LA ROTTA E RICORDA LE ORIGINI
Pubblicato da Fiorenzo De Stefanis in Corriere di Viterbo • 18/05/2010 17:20:56
Mentre si fa incandescente la situazione del centro anziani, con pesanti e reiterate accuse di scarsa trasparenza, modifiche statutarie non condivise e una dura battaglia per il rinnovo delle cariche sociali, Vincenzo De Stefanis coordinatore dei servizi sociali nel periodo della nascita del centro anziani, propone una riflessione sulle finalità e gli obiettivi di questa importante struttura sociale. L’intervento è stato anche oggetto di una attività del Masci di Tuscania.

“Come per tante altre istituzioni, iniziative, associazioni, il Centro Anziani di Tuscania – afferma Vincenzo De Stefanis - con il passare degli anni, può perdere di smalto, accusare un po’ di stanchezza, manifestare piccole crisi, sollevare qualche perplessità e polemicuccia. E’fisiologico. Uno dei motivi per cui ciò accade, è che spesso si perdono con il tempo le radici, si affievoliscono le idee ispiratrici, si sbiadiscono i principi fondativi.
Ecco perché, come per altre questioni importanti, ad esempio la Costituzione, è bene riportare con costanza, impegno e metodo, alla memoria e all’attenzione di tutti, radici, idee ispiratrici, principi fondativi, finalità e obiettivi”.

Dopo aver elencato l’iter legislativo con il quale è stato istituito dalla Regione Lazio questo servizio, Vincenzo De Stefanis, indica quali dovrebbero tornare ad essere i pilastri dell’attività del centro anziani. “Da questa cornice è necessario partire altrimenti si corre il rischio di parlare d’altro: di circolo ricreativo, di associazione culturale, di club dello scopone scientifico, di suola di ballo o di aerobica.

Il Centro Diurno è una struttura polivalente, di sostegno, di socializzazione, di aggregazione, di recupero, di tipo aperto, rivolta alle generalità degli utenti e in particolare ai soggetti in età evolutiva, alle persone anziane auto sufficienti, anche se parzialmente, alle persone handicappate e ai soggetti a rischio di emarginazione e di disadattamento sociale. Il Centro Diurno è il luogo della sperimentazione della partecipazione diretta dei cittadini più coinvolti all’organizzazione dei Servizi Socio - assistenziali del proprio territorio.

E’ il luogo privilegiato di conoscenza diretta, reale e di analisi degli stati di bisogno e di emarginazione che ci circondano, dove si organizzano piccoli-grandi gesti di solidarietà immediata, segnalazione d’intervento, proposte di stimolo, espressioni di critica forte, azioni di collaborazione, al fine di ottenere interventi rispondenti da parte degli organi preposti come il Comune e la Asl. Il Centro Diurno si coordina e collabora con le altre Associazioni di Volontariato del settore.

E’ il testimone e il tesoriere della cultura e delle radici del proprio territorio, è promotore d’iniziative che coinvolgano tutti i cittadini al fine di far conoscere, di mantenere e promuovere questa cultura e le tradizioni. Nel Centro Diurno in generale si organizza più attività per il “fuori” (per gli altri) che per il dentro (per se stessi) al fine che il Centro stesso non finisca per ghettizzare e al contempo promuova il protagonismo degli utenti.
Utenti protagonisti della promozione di solidarietà e responsabilità verso l’altro più svantaggiato ed emarginato, protagonisti portatori sani di un modello di società civile che include e si fa carico.Il centro infine è un Servizio Sociale di” prevenzione” dell’emarginazione e dello stato di solitudine e per questo organizza attività ricreative, culturali e di soggiorni di vacanza. Queste riflessioni in ricordo di Fernando Tombini e Domenico Bellomarini”.

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