PAOLO SENSI SULLO STOCCAGGIO RIFIUTI...
A seguito ad alcune lamentele dei cittadini, l'assessore con delega all'ambiente Paolo Sensi aiuta a fare chiarezza sul sito di “stoccaggio rifiuti”, come è stato definito, presso l'area chiamata comunemente “il fontanile delle donne”.
La “puzza” scaturita da quell'area ha preoccupato diversi cittadini anche sulle possibili ripercussioni ambientali. “L'impianto di compostaggio- dice Sensi- è di proprietà della Tuscia Ambiente Srl, non è un sito di stoccaggio di rifiuti, ma un impianto di produzione di ammendante compostato misto detto tecnicamente compost (comunemente chiamato fertilizzante, terriccio, etc…) che è il risultato di un processo di trattamento che prevede il riutilizzo del verde ornamentale miscelato con una serie di rifiuti identificati da appositi codici, tutti non pericolosi che l’azienda è autorizzata a ricevere. Il compost viene utilizzato in agricoltura per il trattamento dei terreni come anche nella selvicoltura come fertilizzante”.
Le preoccupazioni, soprattutto di coloro che hanno un abitazione vicino “all'area di compostaggio”, vertono sulla possibilità di rischio di inquinamento delle acque della zona da parte di questi materiali. L'assessore smentisce questa eventualità. “L’impianto opera da più di 10 anni e svolge un servizio di pubblica utilità- continua Sensi- è soggetto al controllo della Provincia che è l’autorità competente al rilascio dell’autorizzazione alla gestione.
La provincia tramite l’Arpa ed altri uffici tecnici, controlla l’impianto verificando il rispetto della normativa alla quale l’azienda si deve attenere. In tale attività di controllo è evidente che la Provincia verifica costantemente se ci sono pericoli di inquinamento per l’ambiente e la popolazione, sia per quanto attiene la salvaguardia del suolo e delle eventuali falde, sia per quanto riguarda le immissioni in aria di qualunque tipo. Non risulta nessun tipo di contestazione da parte della Provincia”. Sensi ha inoltre ribadito la sua cautela nel giudicare la questione a causa di una presunta azione legale in corso, che viene da lui confermata.
“Risulta notizia pubblica- conclude- che è in corso un’udienza preliminare per valutare se le indagini eseguite nei confronti della Tuscia Ambiente abbiano un fondamento”. Il cattivo odore dunque, deriva da questi materiali, o da questi processi di lavoro, che secondo l'assessore subiscono continui controlli da parte della Provincia e che “dovrebbero” dunque eliminare ogni rischio di inquinamento trattandosi anche di elementi non pericolosi, ma che evidentemente portano “a questo effetto sgradevole”. Sulle indagini in corso nei confronti della Tuscia Ambiente Srl bisognerà attendere le valutazioni delle autorità competenti.
Stefano Mattei