Dopo le segnalazioni sul degrado in Via Alpinolo Salvatori anche gli abitanti delle zone limitrofe, nell'area comunemente chiamata “del monastero” segnalano al popolare sito toscanella.it l'impietoso stato di abbandono di quella zona.
Gli abitanti chiedono risposte e rassicurazioni da parte all'amministrazione, anche perché l'incuria ha portato a una enorme crescita delle erbacce ed ora, oltre il rischio di incendi, topi e serpenti rischiano di proliferare, causando gravi pericoli per l'igiene e la salute dei cittadini. “Sono una proprietaria di una casa della zona del monastero- commenta una signora- e vi assicuro che la sera quando debbo chiudere la veneziana che si affaccia sull'orto delle Clarisse spesso vedo i topi che camminano lungo la soglia della mia finestra. E' una vergogna che in un paese tanto ricco di bellezze naturali ed architettoniche si possa vivere in queste condizioni. Chi di dovere dovrebbe farsi carico del problema e farci vivere serenamente, e non nella sporcizia e nel degrado”.
L'area si trova infatti in pieno centro storico e questo, se possibile, rende la situazione ancora più grave. Inoltre poco tempo fa, anche uno degli abitanti di Via delle Sambucare, un'altra strada nei pressi del monastero delle Clarisse così come via Alpinolo Salvatori, segnalò su queste pagine le stesse problematiche facendo risalire le sue proteste addirittura al 2005.
Quel signore voleva comprare il terreno pieno di erbacce per pulirlo personalmente, ma un assessore gli avrebbe confermato che alcuni di quegli spazi, secondo il piano regolatore del post-terremoto erano stati adibiti a parcheggi, quindi erano inutile acquistarli perché sarebbero stati espropriati, ma poi un utilizzo spesso improprio di privati in molti aree disabitate della zona ha portato a situazioni limite come queste.
Proprio la somma tra incuria di alcuni privati e l'inazione pubblica sembra essere il motivo dell'attuale degrado, del quale comunque finisce per subirne le conseguenze l'intera popolazione del luogo, che per difendersi minaccia di contattare direttamente la prefettura se non avrà risposte rapide dall'amministrazione.
Stefano Mattei