Roberto StacciniDa pochi giorni, su iniziativa di alcuni proprietari dei terreni situati all'interno della riserva naturale di Tuscania, è stato costituito un comitato spontaneo per la difesa dell'ambiente e dei cittadini. Il motivo della sua creazione, come dicono gli stessi fondatori, è dovuto “alle allarmanti voci della probabile realizzazione di una centrale a pirolisi da realizzarsi all'interno della cartiera”.
La scelta si fonda sulla notizia secondo la quale è prevista la convocazione per il 21 settembre 2010 di una conferenza dei servizi, nella quale saranno esaminate alcune richieste presentate dalla nuova proprietà della cartiera.
“Da indiscrezioni- continuano i proprietari- sembrerebbe che la ripresa del ciclo produttivo dell'insediamento industriale, sia subordinata alla possibilità di realizzazione di un sistema di produzione di energia elettrica attraverso la combustione degli scarti di lavorazione della carta riciclata usata nel ciclo produttivo”. Il vice sindaco Staccini, responsabile diretto dell'amministrazione per la riserva naturale, rassicura il nuovo comitato.
“Io e Bartolacci- dice- prendiamo l'impegno di controllare affinché non ci siano pericoli. Siamo in costante rapporto con l'ufficio ambiente in provincia e pienamente coscienti che la fabbrica si trova all'interno di una riserva naturale e non in un deserto. Alla conferenza dei servizi vedremo quello che succederà, è certo che ci preme anche che gli operai possano essere reintegrati e lavorare con serenità come sta avvenendo.
Credo infatti che mancano solo due unità prima della completa riassunzione di tutte le maestranze. Spero che si ritorni alla lavorazione della carta, certamente nel massimo della regolarità e rispettando tutti i requisiti ambientali. Sull'altra proposta valuteremo, ma assicuriamo comunque un costante controllo”.
Il comitato dei proprietari, come Staccini, esprime anche la propria solidarietà agli operai della cartiera, ma certamente è preoccupato sui possibili scenari ambientali cosa che può rendere estremamente complessa la prossima conferenza dei servizi. “Non vogliamo porre problemi per la riapertura del ciclo produttivo- concludono- nel quale, come è noto, lavorano decine di padri di famiglia, è certo però che se la produzione comprende anche altre attività che nulla hanno a che fare con la produzione della carta, ma che potrebbero dare luogo fenomeni di inquinamento ambientale, anche seri, il problema diventa prioritario.
Questo anche in virtù della estrema vicinanza della cartiera stessa al centro abitato e la sua posizione nella riserva”.
Stefano Mattei