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ACQUEDOTTO DI MONTEBELLO: ANTONIO DELLE CESE CHIEDE I DANNI
Pubblicato da Fiorenzo De Stefanis in Corriere di Viterbo • 16/11/2010 06:15:43
L’acquedotto di Montebello sorge sul terreno di Antonio Delle Cese, coltivatore diretto, uno degli ultimi residenti nel borgo rurale. Da mesi l’acquedotto perde acqua provocando danni al terreno circostante trasformato in una palude.

“Sono mesi che la pompa che alimenta il serbatoio dell’acquedotto rimane in funzione 24 ore su 24. Questo provoca una ininterrotta fuoriuscita di acqua dal serbatoio. Questa situazione – racconta Antonio Delle Cese - ha reso circa ventimila metri quadrati del mio terreno inutilizzabili, tanto che non potrò coltivarli per questa stagione agricola. Ho più volte richiamato l’attenzione del comune, ho richiesto un sopralluogo che è stato effettuato alcuni giorni fa dall’assessore Nassi, mi è stato assicurato un intervento ma ad oggi ancora non è stato fatto nulla.

Mi dicono che il guasto è di natura elettrica. Alcune settimane fa per cercare di trovare una soluzione è stata spenta la pompa ma questo ha causato la cessazione dell’erogazione dell’acqua potabile a tutto il borgo di Montebello. Questa enorme perdita d’acqua può causare anche delle frane perché il terreno di Montebello è composto essenzialmente da un banco di macco che poggia su un consistente strato di argilla.

Questo materiale saturandosi di acqua diventa molto friabile e può diventare franoso. Non mi sono mai lamentato di aver ospitato l’acquedotto di Montebello però questa situazione mi sta arrecando seri danni.” In questi giorni il comune ha predisposto un intervento tecnico per cercare di risolvere la situazione. “Sono sicuro, conoscendo bene il funzionamento dell’acquedotto – dice Antonio Delle Cese - che la pompa rimane sempre accesa, perché non funziona più la batteria alimentata da un pannello solare, che eroga energia all’orologio che funge da timer. Queste cose le ho riferite più volte all’ufficio tecnico, ripeto che sono mesi che si è verificato il guasto, adesso ho deciso di sporgere denuncia e chiedere i danni”.


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