PROPOSTE DI ARCHEOTUSCIA PER TUSCANIA
Pubblicato da
Fiorenzo De Stefanis in
Corriere di Viterbo 03/09/2010 11:09:06
Al termine della conferenza “La mistica della Luce nel Colle di San Pietro”, tenuta dal prof. Mario Tizi membro dell’ associazione Archeotuscia lo scorso trentuno agosto presso la sala conferenze della libreria Unicorno, sono state diffuse le proposte dell’associazione per Tuscania. “Uno degli scopi principali di Archeotuscia è quello di contribuire a salvare il cospicuo patrimonio culturale, storico ed archeologico della Tuscia, “questa grande sconosciuta”.
All’interno di questo progetto, già calato nella realtà con diverse iniziative, si inserisce il pacchetto di segnalazioni e proposte relative alla situazione archeologica di Tuscania, definita dalla Soprintendenza “comprensorio di eccezionale interesse”. Queste in sintesi le proposte: censimento di tutte le testimonianze etrusche e romane di Tuscania comprese quelle sparse per il mondo, promuovere opere di ricerca, catalogazione e divulgazione tuttora assenti o insufficienti, riprendere gli scavi sul colle di S. Pietro, interrotti negli anni ’70, affidandone lo studio scientifico all’Università della Tuscia, rendere accessibili quotidianamente le basiliche di S. Pietro e di S. Maria Maggiore, anche con la sistemazione definitiva del personale, ripristinare al più presto l’antica via Clodia sul colle di S. Pietro con la sistemazione dei basoli superstiti.
Il Comune, come in altre aree della Tuscia, dovrebbe rendere accessibili e tutelare con maggiore incisività le aree archeologiche riferibili al ruolo di centro religioso che svolse Tuscania, affidandone la gestione a personale qualificato proveniente dalla nostra Università, chiedendo anche la collaborazione alle associazioni di volontariato presenti sul territorio, riportare alla luce, nella loro grandiosità, le terme romane ai piedi del colle di S. Pietro tuttora visibili solo per una porzione minima. potenziare la fruizione del Museo Archeologico, inserendovi possibilmente tutti quei reperti sparsi senza alcun senso per la cittadina dotandolo di guide ed opere bibliografiche ed approntando un’idonea segnaletica per facilitare i turisti, il Comune deve chiedere alla Soprintendenza di ospitare e dare piena visibilità nel Museo alla lapide di Diocleziano, tuttora sconosciuta a turisti e studiosi, procedere alla traduzione dal latino, dal tedesco, dall'inglese e dal francese di quei testi relativi a Tuscania, che aiutino a chiarire il ruolo che svolse nell'antichità.