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I CENTO ANNI DI ANGELICA CESETTI
Pubblicato da Stefano Mattei in Nuovo Corriere Viterbese • 11/04/2010 09:04:33


Questa mattina grande festa in occasione dei 100 anni di Angelica Cesetti Mancini, un occasione celebrata con la Santa Messa, un incontro in comune nella sala del consiglio con le autorità e a seguire un rinfresco nel giardino della biblioteca con parenti e amici. “Mi stupisce tutto questo clamore e la vostra voglia di festeggiare- dice la signora Angelica- per il mio compleanno avrei preferito qualcosa di più semplice”.

Questa frase racchiude in parte l'essenza della vita di questa donna, la parola “semplicità” è infatti quella che senza dubbio può descriverla meglio. Una donna che colpisce ancora per il suo garbo, la lucidità e la sensibilità con cui si approccia alle persone. Una sensibilità che ha espresso in tutta la sua lunga vita, attraverso la scrittura che confida essere una delle sue grandi passioni. “Ho sempre scritto- continua- quando potevo e dove potevo, perché scrivere è un modo per capire quello che non riusciamo a comprendere del cuore”.

Le sue poesie, raccolte in un volume, sono proprio piene di quello che è stata la sua vita, i colori della sua terra, il duro lavoro e la famiglia come parte integrante di tutto il suo mondo. Sorella del grande pittore Cesetti, Angelica è cresciuta nella realtà della nostra Tuscia rurale, in un mondo certamente più povero, ma pieno di umanità. Fatto di lavoro duro e di piccoli piaceri, come una sera al cinema o qualche rara mattina di festa. Una semplicità profonda, distante dalla banalità, che la porta dopo una serie infinita di vicende a ricordare quello che importa veramente.


“Quando mi chiesero se avrei preferito perdere la vista o il cervello- conclude- qualcuno mi disse che lui avrebbe rinunciato alla mente, perché almeno la vita sarebbe stata più facile, ma io sceglierei sempre la vista, perché nella mia mente sono racchiuse tutte le persone alle quali ho voluto bene e anche quelle che ho perduto e là saranno sempre con me”.  Proprio nei suoi ricordi più intimi, è anche la nostra memoria, semplice e piena di colori vivi e profondi, come quelli della nostra terra. 

Stefano Mattei


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