ARCHEOTUSCIA: TUSCANIA TRASCURATA
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Fiorenzo De Stefanis in
Corriere di Viterbo 07/01/2010 07:20:44
Nel corso di un incontro che si è svolto nello scorso dicembre a Tuscania tra l’associazione Archeotuscia di Viterbo e gli studiosi che si occupano del passato della città è emerso che esiste una pericolosa sproporzione tra il patrimonio storico-archeologico-culturale che presenta Tuscania e l’azione di cittadini, enti, istituzioni e associazioni in ordine alla sua cura e inserimento nel circuito contemporaneo. Per Archeotuscia erano presenti il Presidente, il Vicepresidente e alcuni soci.
“L’incontro nasce dall’urgenza di saldare quanto viene emergendo dalle periodiche escursioni in loco e i risultati della ricerca con la necessità di tutela e valorizzazione di Tuscania – afferma il prof. Mario Tizi - la situazione presente appare questa: Tuscania risulta ampiamente trascurata, spesso sconosciuta e al di sotto dello standard culturale a cui avrebbe diritto”. Nella riunione è stata tentata anche una spiegazione a tutto questo: il male maggiore sembra derivare da una disunione cronica che paralizza energie ed iniziative e la proliferazione delle associazioni in loco da ragione a questa analisi, invece di costituirsi come risorsa ed aggregazione attorno al bene comune.
Caratteristica, questa, che si ritrova in tutta la Tuscia che ha bisogno, per salvarsi, di imparare a far procedere insieme Comune, Provincia, Regione, Enti e Associazioni, come avviene nei centri limitrofi dove funzionano le cose. L’attuale Amministrazione sembra sensibile a questa problematica e aperta verso una presa in carico del problema archeologico e culturale di Tuscania.
A dimostrazione di ciò il Sindaco ha messo a disposizione dei partecipanti l’Aula Consiliare e l’assessore alla Cultura Perugini ha partecipato al dibattito assicurando attenzione e sostegno del Comune per le iniziative che verranno a concretizzarsi. Tra queste, l’associazione Archeotuscia ha posto in primo piano il Primo Convegno sulla storia di Tuscania al quale già hanno dato adesione diversi studiosi.
“Questa storia, che presenta numerosi aspetti enigmatici, è tutta da ricostruire ed esplicitare – sostiene il prof. Mario Tizi - con una indagine seria e approfondita che per alcuni già è in corso e per la quale non appare sufficiente l’opera di un singolo studioso. Da risultati preliminari si sta delineando la situazione di primato assunto da Tuscania nella Tuscia per l’antichità e il periodo altomedioevale. Primato che aveva nel colle del Rivellino e di S. Pietro i due poli del potere religioso e politico che nei secoli è andato svanendo per cause che ancora attendono un chiarimento.
I due Colli sui quali si è svolta tanta storia che ha plasmato la nostra terra attendono di essere indagati con la ripresa degli scavi e lo studio da parte di Università ed Istituzioni che hanno la competenza per farlo. Questo è un alto dovere culturale verso una storia destinata altrimenti a scomparire nel nulla della nostra insensibilità morale e civile”.