CENTRO ANZIANI IL DELEGATO AI SERVIZI SOCIALI EZIO BRACHETTI CHIEDE L’INTERPRETAZIONE AUTENTICA DELLE STATUTO
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Fiorenzo De Stefanis in
Corriere di Viterbo 27/05/2010 17:41:08
Per cercare di mettere una pietra definitiva sulle innumerevoli polemiche che stanno dilaniando il centro anziani, il delegato ai servizi sociali Ezio Brachetti, fa propria la norma che prevede l’interpretazione autentica dello statuto del vivace sodalizio.
Ezio Brachetti, per evitare di assumere decisioni parziali, ha chiesto di conoscere a tutti gli interessati dell’ente comunale qual è la vera “voluntas legislatoris” prevista dallo statuto del centro anziani.
Un operazione che può sembrare esagerata, come se fosse in ballo, chissà quale norma del diritto, eppure la “mossa” di Ezio Brachetti è servita a calmare gli animi delle diverse anime del centro anziani. Saranno adesso: il sindaco ed il suo vice, il presidente del consiglio comunale e quelli delle commissioni affari generali e dei servizi socio sanitari e pubblica istruzione, il segretario comunale ed infine il dirigente dei servizi sociali ad apporre il sigillo dell’autenticità dell’interpretazione dello statuto.
La lettera del delegato ai servizi sociali è stata inviata per conoscenza anche ai componenti in carica del comitato di gestione e del comitato di garanzia del centro anziani.
Nella lunga relazione di Ezio Brachetti c’è un capoverso che chiama in causa sia la giunta Peruzzi è un altro quella Cappelli. Per quanto riguarda l’amministrazione Peruzzi il delegato ai servizi sociali afferma: “Ora stabilito che l’attuale statuto è entrato in vigore il 1 novembre 2005 e che le nuove elezioni per il rinnovo del comitato di gestione avrebbero dovuto essere indette al massimo entro i trenta giorni successivi, quindi, nella fattispecie entro il 1 dicembre 2005, è evidente dagli atti, che tale incombenza, in capo all’amministrazione Peruzzi, non è stata ottemperata”.
L’ex sindaco Cappelli invece nel 2007, secondo il delegato Ezio Brachetti non ha preso in considerazione l’ipotesi del commissariamento al fine di ristabilire la legalità, optando invece per l’indizione di nuove elezioni che di fatto hanno legittimato l’attuale comitato di gestione.
Quella che a prima vista può sembrare la classica questione “di lana caprina” sta invece trasformandosi in un caso giurisprudenziale che potrebbe trovare un interesse di livello nazionale. Non sono pochi infatti, gli avvocati che in Italia, si dedicano al contenzioso di tale specie. Chissà che fra qualche tempo, in qualche aula di tribunale, gli avvocati per avvalorare la loro tesi, non sottopongano alla corte l’interpretazione autentica che sarà decisa a Tuscania.