ANCORA POLEMICHE DAL QUARTIERE ATER: LA MOVIDA TOGLIE IL SONNO AI RESIDENTI.
Caos e schiamazzi notturni turbano il sonno di alcuni residenti del quartiere Ater(Ex Gescal). Dopo i disagi lamentati da un inquilino del complesso X in via VI febbraio 1971 dovute ad alcuni gravi difetti di costruzione delle case popolari edificate in seguito al terremoto del settantatre, la requisitoria cittadina sposta la sua attenzione verso coloro che, noncuranti, creano eccessiva rumorosità durante la notte. Sorgono infatti lamentele nei confronti dell’eccessivo trambusto provocato da alcuni giovani a bordo dei loro ciclomotori presumibilmente “truccati” dal punto di vista delle prestazioni.
Nonostante l’estate sia ormai quasi terminata e le scuole stiano per iniziare, la movida non accenna a cessare e anzi, continua a disturbare chi, dopo una dura giornata di lavoro, cerca invano di riposare per qualche ora.
Lo sdegno dilaga: “Non è ammissibile subire tutto ciò senza poter fare nulla per arginare il problema.- esclama un indignato residente del quartiere- Sebbene il mio lavoro mi imponga di svegliarmi presto la mattina non pretendo mai di riposare oltre le sette massimo otto ore.
Ma il problema è che durante il periodo estivo - continua il cittadino- la durata del mio sonno si riduce drasticamente a causa del fracasso notturno provocato dalle scorribande giovanili che imperversano lungo le strade del quartiere. E non è una situazione legata solamente al fine settimana ma coinvolge anche i giorni feriali. Non capisco che gusto ci provino a fare un andirivieni continuo lungo le vie provocando un vero e proprio inquinamento acustico.
Non potrebbero parcheggiare i loro scooter e poi magari fare qualche passeggiata o recarsi a piedi nei loro luoghi di ritrovo? Vi è un’assoluta mancanza di rispetto nei nostri confronti.
E l’aspetto peggiore è che, come detto, almeno per adesso sembra impossibile risolvere la questione dato che le rimostranze di noi residenti non hanno sortito alcun effetto o, nel migliore dei casi, hanno provocato solamente una breve attenuazione temporanea.”
Gabriele Sandoletti