Nonostante le passate promesse, i lavori per lo spostamento e il conseguente rinnovamento del canile “Rifugio Speranza” tardano a cominciare. In passato sono state denunciate più volte le indecenti condizioni del “rifugio” che, anche con il grande impegno delle persone lavorano gratuitamente, è inadeguato per gli animali e situato in un luogo che crea diversi attriti con i vicini.

L'area dove dovrebbe sorgere il nuovo canile, nei pressi della zona chiamata “il pratino”, è già stata recintata, le autorizzazioni della guardia forestale sono passate e il trasferimento dei fondi sembrava ormai cosa fatta, quindi tuttora non si comprende cosa continua a mancare per l'inizio dei lavori. “Tutto è ancora inspiegabilmente in alto mare- dice Tersa Tosi, presidente dell'associazione- dall'amministrazione, in particolare l'assessore Fulgenzi, dicono che è semplicemente una questione burocratica e ci vuole tempo. Noi continuiamo ad essere esasperati.

Le nostre condizioni di lavoro sono difficili e ormai è da troppo tempo che aspettiamo. In alcuni momenti sembra che la situazione possa risolversi, poi puntualmente tutto ritorna nel silenzio”. Quelli dell'associazione in passato hanno anche pensato di chiamare Striscia la Notizia per sensibilizzare ulteriormente l'opinione pubblica al problema.

Questo se la situazione non si sarebbe sbloccata entro Marzo, ma hanno fatto cadere questa idea quando sembrava che l'amministrazione avesse recepito. “Non possiamo chiamare Striscia perché questo non è un caso di maltrattamento dei cani- continua la Tosi- che grazie al nostro impegno per fortuna stanno bene, ma certamente se continueremo con altre false promesse anche dopo l'inizio dell'estate, troveremo efficaci forme di protesta come portare tutti i cani in comune”.

Anche riconoscendo la lentezza delle normali pratiche burocratiche, sicuramente l'amministrazione non può ritenersi giustificabile considerando che tutte le volte che è stata chiamata in causa sulla questione, ha assicurato un sollecito inizio dei lavori, ma tutto ancora resta fermo.

Stefano Mattei