Ieri mattina in Piazza Italia doppia fila per accedere ai servizi dell’ Ufficio Postale. Oltre quaranta muniti di coda per i clienti e condizioni di lavoro difficili e disagiate per i lavoratori. I problemi scaturiscono soprattutto dalla soppressione decisa dall’azienda dei turni pomeridiani.
“Tuscania è un paese in sensibile crescita demografica – afferma il segretario provinciale del sindacato autonomo Confsal – la soppressione dei turni pomeridiani è alla base dei disagi dei clienti costretti a lunghe code per accedere ai servizi”. Le difficoltà e i disagi per i lavoratori però sono anche altri. Anche la struttura presenta problemi:
“ Abbiamo evidenziato già da alcuni mesi che nei locali utilizzati dalla sezione portalettere si verificano copiose infiltrazioni d’acqua – denunciano i lavoratori – nonostante l’immediato impegno del responsabile che attivando la procedura di intervento ha segnalato il caso alla direzione regionale a tutt’oggi il problema non è stato risolto. Con le piogge di questi giorni l’ufficio è impraticabile.
Anche le condizioni igieniche da quando sono state ridotti gli interventi di pulizia sono indecenti”. Il servizio di recapito postale grava da mesi sulle spalle di pochi portalettere che devono sobbarcarsi da oltre un anno il peso di una delle cinque zone che se pure assegnata risulta scoperta.
“ Questa zona è stata più volte assegnata ma i titolari non hanno mai preso servizio a Tuscania – afferma il responsabile sindacale – difatti anche l’attuale portalettere titolare della zona per motivi di ufficio risulta impegnato in un altro comune”.
L’addetto che viene utilizzato per coprire i turni in abbinamento per garantire il diritto alle ferie o le sostituzioni in caso di malattia, viene utilizzato invece per coprire la zona scoperta e molte volte per servizi nei comuni limitrofi. Il volume della corrispondenza da recapitare tra l’altro è aumentato drasticamente quale conseguenza del rialzo vertiginoso dei costi del servizio di casella postale, la tariffa è triplicata e molti clienti hanno preferito rinunciare al servizio.