ASSEGNAZIONE CASE POPOLARI: Marco Quarantotti DEL “Patto per Tuscania” CRITICA LA PROPOSTA DELL’ASSESSORE MACCARRI
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Fiorenzo De Stefanis in
Corriere di Viterbo 19/01/2010 07:57:54
Anche la lista Patto per Tuscania critica le proposta dell’assessore all’Urbanistica Stefano Maccarri di rivedere i criteri di assegnazione delle case popolari.
“La proposta di Maccarri ci suona tanto come spicciola demagogia popolare-dichiara Marco Quarantotti- che sembra guardare ad obiettivi elettorali più che alle reali problematiche del caso che è stato a mio parere valutato superficialmente.
Se c’è un problema per riuscire a soddisfare tutte le richieste di case popolari, allora bisognerebbe iniziare a far rispettare le graduatorie esistenti basate sul reddito o a far sloggiare i tanti abusivi che, infischiandosene delle graduatorie, hanno occupato abusivamente le case e da anni vi vivono indisturbati.
Quello dell’occupazione abusiva è l’unico vero problema delle case popolari di Tuscania. Un problema che mi ha toccato da vicino-continua Quarantotti- la casa dei miei nonni fu occupata abusivamente alla morte di mia nonna prima che avessimo il tempo di portare via i suoi oggetti personali, mobili e cose, l’attuale proprietaria non ci ha permesso di riprenderceli. Cosa vogliamo fare?
Calcare le orme leghiste ed iniziare a cavalcare l’onda della xenofobia? Chiediamoci piuttosto come potrebbe essere applicata tale proposta. E’ inutile essere ipocriti, oggi la manodopera proviene quasi interamente dai paesi più poveri, comunitari e non, manodopera provvidenziale per tante delle nostre piccole e medie imprese.
Dove dovrebbe risiedere tale manodopera che spesso arriva in paese con le tasche vuote, secondo l’assessore Maccarri? Per concludere posso soltanto dire che purtroppo la povertà non ha nazionalità e la povertà deve rimanere l’unico criterio per affidare alloggi popolari sia ai nostri connazionali che agli altri. è proprio il criterio del reddito, l’unico a mio parere da considerare in questi casi, che viene calpestato dagli occupatori abusivi con la tacita compiacenza che troppo spesso caratterizza chi ci amministra”.