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LE DOMANDE ALLA PROVINCIA DI GENTILINI SULLA PUZZA
Pubblicato da Stefano Mattei in Nuovo Corriere Viterbese • 12/10/2010 08:41:58
Il rappresentante del comitato “con la puzza sotto il naso”, Antonello Gentilini, descrive il suo incontro con la dirigente dell'ufficio ambiente della provincia, Flaminia Tosini e chiede una spiegazione formale per i molti dubbi di grandissima parte della popolazione che protesta contro “la puzza”.

“Riconosco alla dirigente massima gentilezza e competenza- dice Gentilini- perché nonostante i tre incontri in cui abbiamo parlato delle stesse cose, ancora non sono riuscito a comprendere le risposte che ho posto come comitato. Quindi credo sia opportuno pregarla ancora di mettere tutto per iscritto in modo che, i cittadini di Tuscania che subiscono questo inquinamento, abbiano i chiarimenti che meritano”.
Gentilini, a nome della cittadinanza, ha cambiato la prospettiva sulla questione, che per anni ha visto i tuscanesi subire passivamente questi disagi, ponendo un assioma estremamente semplice: “se la puzza esiste, esiste inquinamento”.

La sua richiesta formale cerca quindi soluzioni a una problematica che da troppo tempo continua ad essere nebulosa. “Noi del comitato- conclude Gentilini con i quesiti alla Tosini- vorremmo sapere se in impianto di compostaggio che produce frequentemente emissioni olfattive tali da sentire la puzza a chilometri di distanza, compromettendo il benessere del territorio compie un illecito. Ad oggi ci sono tecnologie efficaci e protocolli di lavorazione che riescono ad abbattere gli odori, limitandoli nei confini della struttura o a brevissime distanze da esso? Esistono sanzioni per gli impianti che emettono sanzioni odorigene? I cittadini e l’ambiente che subiscono l’inquinamento di queste emissioni, se lo devono tenere o possono essere tutelati? Da chi? Da quali leggi?”

Richieste legittime queste, considerando che i cittadini, semplicemente stanno chiedendo alle istituzioni competenti, come in questo caso la provincia, delle spiegazioni sul modo in cui possono essere salvaguardati a livello legislativo su un problema concreto. Infatti, dovrebbero essere le istituzioni stesse a difenderli, o come in questo caso specifico, almeno a fornire gli strumenti necessari per la comprensione e una certa forma di autotutela. Fondamentale in questo può essere il ruolo l'amministrazione tuscanese, in particolare con il vicesindaco Roberto Staccini che, anche come consigliere provinciale, ha promesso di continuare a seguire personalmente il problema.
Stefano Mattei


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