In mezzo alle critiche dell'opinione pubblica verso una classe politica “stantia” che ripropone “sempre le stesse facce”, spicca il nome di Serena Brunetti, una ragazza di appena 22 anni che si candida alle prossime elezioni provinciali per la Sinistra Ecologia e Libertà insieme a Rifondazione e L'Italia dei Valori per Saladino presidente. La Brunetti, nonostante la sua età, parte dall'esperienza di consigliere comunale a Tessennano e si propone oltre che per il collegio di Tuscania dove ha frequentato il liceo scientifico, anche per Ischia e Montalto di Castro che comprendono Canino, Tessennano, Piansano e Capodimonte.
“Un investimento importante- dicono i suoi collaboratori- quello di allargare il raggio di azione della candidatura di una giovane donna, che è anche un nostro segnale per uscire dalle lotte intestine dei partiti maggiori e dalla politica delle poltrone”. Anche i metodi di questa campagna elettorale, completamente autofinanziata, si basano molto su mezzi di comunicazioni propri delle nuove generazioni come Facebook, dove attraverso la creazione di “gruppi” si espande il suo consenso e dove i suoi sostenitori si scambiano pareri. Le idee della Brunetti sono in linea con quelle del leader nazionale del partito Niki Vendola, che ha avuto un grande consenso popolare alle ultime primarie in Puglia. “L'ecologia è uno degli aspetti che ci interessa maggiormente- dice la candidata- nel caso della nostra provincia, decisa è la nostra opposizione alla centrale nucleare di Montalto, inoltre crediamo nella Green Economy come una possibilità concretamente attuabile”. Sulle motivazioni personali la candidata di Sinistra e Ecologia sottolinea il proprio ottimismo verso la politica, una merce estremamente rara in mezzo al disincanto generale.
“Oltre la passione- conclude- credo che questa esperienza possa essere un grande possibilità di crescita personale. Spero che il mio esempio possa anche spingere i giovani a interessarsi e a inserirsi nella politica” Dietro alla determinazione e alla coscienza delle proprie capacità, quello che colpisce della Brunetti è soprattutto la sua naturale timidezza, che in mezzo a uno scenario di clamorosi cambi di partito, di ricerca del potere personale e di una dilagante arroganza, risalta come un segno di modestia e garbo.
Un osservatore razionale, quasi cinico, potrebbe vedere questa giovane candidata schiacciata dalla forza dei partiti principali e da politici con maggiore esperienza e con maggiore sostegno, ma oltre l' appartenenza di partito, che può variare e che risulta sempre più relativa, questo è un segnale forte per ricordare a tutti, non solo alle nuove generazioni, che la democrazia e la politica sono fatte dalle persone e che gli elettori e le idee non sono un “optional”.
Stefano Mattei